Nelle prime ore della mattina il personale della Direzione Investigativa Antimafia di Salerno, diretto dal Tenente Colonnello Giulio Pini, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Salerno, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia salernitana, nei confronti di due indagati, attualmente detenuti per un’altra causa e gravemente indiziati del tentativo di estorsione con l’aggravante del metodo camorristico ai danni di un imprenditore lattiero caseario della Piana del Sele.
Le indagini condotte dalla D.I.A. di Salerno e integrate dalle risultanze delle intercettazioni telefoniche ed ambientali eseguite nell’estate-autunno 2018, corroborate dalle dichiarazioni di persone informate e dall’analisi di materiale multimediale (chat Whatsapp), hanno permesso di ricostruire le minacce e le intimidazioni perpetrate dagli arrestati nei confronti dei dipendenti della vittima, e dirette proprio a quest’ultima, avvalendosi di modalità tipicamente camorristiche in ragione della loro appartenenza al clan De Feo.
Il provvedimento cautelare si inserisce nel più ampio contesto investigativo emerso con gli arresti dello scorso aprile, che ha documentato l’esistenza ed operatività nella Piana del Sele del clan De Feo e delle relative attività delittuose finalizzate al controllo del territorio ed al taglieggiamento di esercenti locali.
Uno dei due destinatari dell’ordinanza è proprio Vito De Feo, 52enne capoclan di Battipaglia che attualmente si trova nel carcere di Lanciano. L’altro è il 34enne ebolitano Massimo Romano, attualmente ai domiciliari e sempre affiliato al clan De Feo. Quest’ultimo è stato quindi trasferito nel carcere di Salerno.
– Chiara Di Miele –