Il sindaco di San Pietro al Tanagro, Domenico Quaranta, interviene in merito alle minacce indirizzate a Giusy Salerno, ex Presidente del Consiglio Comunale ed operatrice della Cooperativa Sociale Iskra, che ha trovato sul parabrezza della sua auto un biglietto con la scritta “Amica dei clandestini crepa“, e all’episodio che ha visto protagonista il sindaco di Roscigno, Pino Palmieri, a cui è stata destinata una lettera contenente alcuni proiettili.
“Gli episodi ultimi, accaduti sul territorio di San Pietro al Tanagro, lasciano perplessi. Sono fuori luogo e disdicevoli. Lasciano trasparire la rappresentazione di una realtà inesistente quando si parla di ‘clandestini’ e fuorviante quando si parla di ‘immigrati’ – afferma Quaranta – . A San Pietro al Tanagro sono ospitate dieci persone, fra bambini e donne, in linea con quanto convenuto con il Ministero dell’Interno, conciliando il numero dei soggetti ospitati con il numero degli abitanti e privilegiando soggetti particolarmente deboli, quali donne e minori“.
Secondo il primo cittadino “è evidente che vi è la mano di qualcuno che in maniera squallida quanto subdola tende maldestramente a fomentare odio sociale e razziale con lo scopo ultimo di provocare confusione e disorientamento nella collettività. In tale contesto appare sconcertante il messaggio di minaccia subito da Giuseppina Salerno cui manifesto la vicinanza di tutto il gruppo di maggioranza consiliare. In questo momento, come non mai, occorre vigilare perché il ‘disvalore della colpevole ignoranza’ e della ‘strumentalizzazione sociale’ vengano confinati a fenomeni di pura delinquenza e non assurgano a forme di politica strumentalmente attuata da soggetti che hanno interessi tutt’altro che etici o morali“.
Passando poi a quanto accaduto al sindaco di Roscigno, Domenico Quaranta manifesta “la solidarietà mia e dell’intera comunità rappresentata, che rafforza la necessità da parte di tutti coloro che si riconoscano nei valori tradizionali dei nostri territori di profondere ogni sforzo, secondo le possibilità di ciascuno, nel presidiare la bandiera degli antichi principi della nostra sana e genuina civiltà“.
– Chiara Di Miele –
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