Nega la paternità della lettera inviata dal Carcere di Catanzaro con minacce di morte rivolte all’allora Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, e ad un altro magistrato in servizio nella Procura del capoluogo calabrese, Debora Rizza.
Salvo Gregorio Mirarchi, il 32enne di Montepaone (Catanzaro) e presunto autore della lettera, nel corso dell’interrogatorio di garanzia a Salerno ha risposto alle domande del giudice.
Lo scorso 6 febbraio gli agenti della Squadra Mobile di Salerno e di Catanzaro hanno eseguito un’ordinanza, emessa dalla Procura della Repubblica di Salerno, con cui è stata disposta la custodia cautelare in carcere nei confronti del 32enne per il reato di minaccia a pubblico ufficiale aggravata dal metodo mafioso.
Dall’analisi dei riferimenti presenti nella lettera la Polizia ha individuato l’indagato come possibile autore e la Procura di Salerno ha disposto due consulenze grafologiche da parte della Polizia Scientifica su due diverse lettere da lui provenienti.
Quando fu spedita la lettera di minacce, in cui l’autore affermava che avrebbe messo in atto i suoi propositi contro i due magistrati se non fosse stato scarcerato, Mirarchi era detenuto nel Carcere di Catanzaro con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e per la detenzione illegale di una pistola.
Si resta ora in attesa della decisione del Gip di Salerno, competente per territorio, e nel frattempo l’indagato resta detenuto nel Carcere di Catanzaro.
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