Questa mattina è attraccata al porto di Salerno la nave Aquarius, imbarcazione dell’organizzazione umanitaria europea “SOS Mediterranee” in partnership con Medici senza Frontiere, con a bordo oltre 1000 profughi.
886 uomini, 118 donne di cui 21 in stato interessante, 193 minori non accompagnati (185 ragazzi, 8 ragazze), 2 neonati e 12 bambini con età inferiore a 5 anni.
“Anche questa volta proveremo a vincere una sfida che non è soltanto salernitana, ma nazionale – dichiara il Prefetto di Salerno Salvatore Malfi – I migranti che arrivano vanno accolti e integrati non solo x senso civico, ma anche per garantire la sicurezza all’intero territorio. Voglio ringraziare tutti i sindaci salernitani per la loro solidarietà e disponibilità“.
Tra i profughi giunti stamani non sono stati segnalati casi di malattie infettive.
I migranti sono stati recuperati in diverse operazioni di salvataggio nelle acque internazionali, provengono dall’Africa sub-sahariana. L’equipaggio della nave “Aquarius” ha lavorato dalle 9 del mattino alle 20 per salvare le persone da vari barconi.
“Noi ci facciamo carico dei minori e delle persone più deboli, nei limiti delle possibilità umane -dichiara il Sindaco di Salerno Vincenzo Napoli – Faremo di tutto per aiutare questi ragazzi che sono rimasti soli. Le persone che sbarcano sono esauste per il viaggio ignobile che hanno affrontato, ma faremo di tutto per accoglierli al meglio“.
“Alcuni profughi riportano ferite dovute a torture subite in Libia e al viaggio – dichiara Sara Maresca, press officer di Medici senza Frontiere – Inoltre abbiamo accertato 5 casi di stupro tra le donne presenti a bordo”.
I migranti sono sottoposti a controlli medici sul Molo Manfredi, dove la Croce Rossa Italiana e l’Asl hanno allestito delle tende con attrezzature mediche, poi verranno trasferiti momentaneamente al campo di accoglienza allestito dal Comune di Salerno, in via dei Carrari, per l’identificazione e la fotosegnalazione. Circa 600 profughi resteranno in Campania, 100 raggiungeranno i centri di accoglienza dell’Emilia Romagna, 150 in Lombardia, 50 in Toscana, 50 in Piemonte e 50 in Puglia.
– Rosanna Raimondo –