La risposta che il sindaco di Auletta Pietro Pessolano si attendeva dall’ASL Salerno sulla richiesta di notizie precise in merito alla situazione igienico sanitaria in cui versa la struttura di Lontrano dove attualmente sono ospitati 32 migranti non lo ha convinto.
“Senza giri di parole – spiega il primo cittadino di Auletta – ho chiesto all’ASL che mi rispondesse con un Sì o con un No alla domanda ‘La struttura di Lontrano è nella condizione di ospitare 32 persone?’ La risposta, invece, è stata molto evasiva, tanto che ancora non so se la struttura di Lontrano è adatta o no, dal punto di vista igienico e sanitario, ad ospitare quelle persone che attualmente contiene. La risposta, infatti, non è assolutamente chiara ed in parte anche sibillina. A questo punto penso di prendere in considerazione la possibilità di richiedere un sopralluogo congiunto con i responsabili dell’ASL, coinvolgendo anche l’Arpac. Vorrei che fosse chiaro a tutti che sarei il sindaco più felice del mondo qualora venissi in possesso delle garanzie che come autorità sanitaria ho il dovere di acquisire agli atti del comune.”.
A chi, in questi giorni, lo sta accusando di essere, invece, un “capetto” anche un po’ razzista, il sindaco Pessolano risponde che “tutte le azioni messe in campo io le prendo e le condivido con gli uffici del comune e con tutti i miei collaboratori. Razzista io? Assolutamente no e lo dico con forza. L’altra sera – continua il sindaco – quando appena entrato in un bar del paese ho visto che c’era un immigrato, l’ho abbracciato. È in mala fede chi mi giudica razzista e se mi sono rivolto a Salvini è perché volevo portare la questione alla ribalta nazionale. Questo non mi impedisce di avere rapporti ottimi con persone che stimo e con le quali sono continuamente in contatto come i parlamentari Valiante, Cuomo, Cirielli ed Angelica Saggese che sono e rimangono miei interlocutori”.
Sulla struttura che attualmente ospita i 32 migranti, Pessolano vuole ancora aggiungere: “Nessuno al comune è al corrente sullo scarico delle acque reflue del complesso abitativo in questione e – continua il sindaco – mi risulta che sia stata progettato per ospitare non più di dieci persone. In più si trova isolato dal contesto urbano e quale possibilità di integrazione potrebbero avere i migranti che vi sono stati allocati?”
Da qualche giorno il numero iniziale, secondo quanto riferito dallo stesso sindaco Pessolano, è aumentato di due unità, in quanto sono venuti alla luce due bambini che vanno ad aggiungersi agli altri 15 bambini ospitati nella struttura.
– redazione –
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