Una prestigiosa partecipazione vede protagonista il dottor Michele D’Alto, cardiologo originario di Monte San Giacomo che in questi giorni è stato tra i relatori dell’EuroACHD 2024, il 15° Meeting europeo sulle malattie cardiache congenite negli adulti organizzato dalla Società Europea di Cardiologia presso il Royal College of Physicians a Londra.
Il titolo dell’intervento del dottore D’Alto è stato “Left to righ shunts: treat and repair?”. Nello specifico il termine “shunt” significa “deviazione” ed è la conseguenza di una malformazione congenita. Può consistere in una comunicazione interatriale, interventricolare o tra l’aorta e l’arteria polmonare.
Il Meeting londinese ha proposto sessioni rapide, simposi basati su casi clinici e dibattiti che consentono un’intensa interazione tra il pubblico e gli esperti in vari campi della cardiologia congenita e anche una discussione approfondita delle questioni trattate.
D’Alto è Responsabile del Centro per l’ipertensione polmonare dell’ospedale Monaldi di Napoli oltre che membro dell’European Society of Cardiology e dell’American College of Cardiology.
59 anni, laureato in Medicina e chirurgia alla Federico II di Napoli, specializzato in Cardiologia, ha conseguito il Dottorato di ricerca in scienze cardiologiche e cardiochirurgiche. Cardiologo poliedrico e dai mille interessi: specializzato nella cura delle cardiopatie congenite, dell’ipertensione polmonare, delle aritmie, esperto di imaging. Globe trotter dagli anni della sua formazione, si è formato alla Cornell University di New York, al Royal Brompton Hospital di Londra, al Freeman Hospital di Newcastle e alla Université libre de Bruxelles.
All’attività clinica somma una vasta attività scientifica: insegna alla Scuola di specializzazione di Cardiologia dell’Università Vanvitelli di Napoli ed è affiliato alle più prestigiose società di Cardiologia del mondo (American College of Cardiology, European Society of Cardiology, International Society of Heart and Lung Transplantation, Pulmonary Varsular Research Institute, Società Italiana di Cardiologia).
E’ autore di circa 200 articoli scientifici, coautore di 8 libri di cardiologia, collabora con 12 riviste scientifiche internazionali e negli ultimi 20 anni ha partecipato a circa 400 congressi internazionali come relatore o moderatore (da Londra a Chicago a Boston, a Singapore, a Tokio). Ha organizzato vari congressi e corsi di formazione per giovani cardiologi.
Il consiglio che dà ai giovani medici è quello di essere curiosi e intraprendenti, di avere un progetto, di non abbandonare mai i propri sogni, di perseguirli con tutta la forza e la tenacia di cui sono capaci. Di crederci sempre, di non mollare mai, di rialzarsi dopo gli insuccessi, di mettere al primo posto le esigenze del paziente.
Un vanto anche per il Vallo di Diano e per la sua Monte San Giacomo dove fa ritorno volentieri, perchè da sempre legato alla sua terra e alle sue radici.