Sono stati eletti, ieri, dal Consiglio Generale riunito nella storica sede di via di Torre Argentina a Roma i nuovi Presidenti onorari del Partito Radicale tra cui spicca il nome del diplomatico originario di Teggiano Michael Giffoni. Assieme a lui la giornalista Gaia Tortora, figlia di Enzo Tortora, che è tornata ad occuparsi di giustizia e don Ettore Cannavera, il quale con la sua comunità per la rieducazione dei minorenni porterà avanti la battaglia per l’abolizione del carcere minorile.
L’ambasciatore Michael Louis Giffoni “che di giustizia non giusta sa qualcosa e nel Partito Radicale ha trovato sostegno”, commentano dal gruppo politico, torna in campo attivamente per la tutela dei diritti.
“La nomina a Presidente onorario del Partito Radicale interviene in un momento per me estremamente difficile – confessa Giffoni – per i recenti e dolorosi sviluppi familiari e personali che si sono aggiunti agli strascichi della mia lunga odissea kafkiana, giudiziaria e amministrativa, che dura da 9 anni e che non si è ancora conclusa. Vicenda che chi segue Ondanews ben conosce”.
“Spero di essere all’altezza della fiducia riposta in me e che questo impegno possa contribuire a superare questa situazione difficile. Per parte mia, posso affermare di aver assunto questo impegno con assoluta lealtà e piena determinazione a proseguire le giuste e grandi battaglie di giustizia e libertà portate avanti negli anni scorsi, a cominciare dall’affermazione dello stato di diritto che, come ho purtroppo sofferto sulla mia pelle, in Italia esiste solo sulla carta e non ha alcun riscontro concreto nella realtà. – afferma il diplomatico – Per quanto riguarda le questioni internazionali, che più pertengono alla mia esperienza nonché vera e propria vocazione diplomatica, metterò al servizio del Partito la mia conoscenza a sostegno del popolo iraniano brutalmente represso dal regime teocratico, del popolo ucraino a difesa della propria indipendenza e sovranità, nonché per la tutela dei diritti umani e della libertà dei popoli, ovunque esse siano minacciate dall’autoritarismo e dall’uso indiscriminato della violenza e della forza brutale”.