“Mi candido alla carica di Presidente della Repubblica”. Ad annunciarlo è Antonio Fernicola, 70enne di Buccino, mandriano, che ha inviato anche una raccomandata al Presidente Sergio Mattarella per comunicare la sua volontà.
La sua è una storia che definisce di “ingiustizia e mancate risposte da parte delle Istituzioni e dello Stato”.
Dal 25 settembre 1998 all’ultimo episodio che risale all’8 marzo 2019 il suo allevamento è stato distrutto, ha subìto furti di animali, atti incendiari e un tentato omicidio, nel 2000, nei suoi confronti.
In conclusione, il suo allevamento oggi è praticamente inesistente. E quando due anni fa ha provato a ripartire, tre mucche gli sono state ammazzate a colpi d’ascia. E non ha mai avuto giustizia nonostante ne avesse denunciate e subìte tante. Ha rischiato la vita ma si è rialzato e combatte contro l’illegalità.
“Mi sono avvalso – ha dichiarato Fernicola – delle prerogative che mi concede l’art. 84 della Costituzione Italiana che dichiara che può essere eletto Presidente della Repubblica qualsiasi cittadino che abbia compiuto 50 anni e goda dei diritti civili e politici”.
Della sua candidatura al Quirinale ha informato il Sindaco di Buccino, il consiglio comunale e la Regione Basilicata, territorio limitrofo a dove vive e dove, nel corso degli anni, ha subìto molti atti criminali. La sua candidatura è anche una sorta di appello a Mattarella affinché venga riconosciuto il suo diritto ad avere giustizia.
“Di tutti gli atti criminali subìti in questi lunghi anni – ha sottolineato Fernicola – dalle persone che vergognosamente sono lo Stato non ho avuto giustizia, niente, nemmeno il risarcimento dei danni che sono stati enormi. Credo che il mio nome rientri a pieno titolo accanto a quelli di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino per far capire cosa ho subìto. Non ho trovato nelle istituzioni mai nulla, mai una risposta, come se esistessero solo come spreco per mantenerle. Per non parlare politica che è in silenzio”.