“Libera” è una rete di associazioni, cooperative sociali, movimenti e gruppi, scuole, sindacati, diocesi e parrocchie, gruppi scout, coinvolti in un impegno non solo “contro” le mafie, la corruzione, i fenomeni di criminalità e chi li alimenta, ma profondamente “per”: per la giustizia sociale, per la ricerca di verità, per la tutela dei diritti, per una politica trasparente, per una legalità democratica fondata sull’uguaglianza, per una memoria viva e condivisa, per una cittadinanza all’altezza dello spirito e delle speranze della Costituzione.
“Libera” ha il suo coordinamento regionale anche in Basilicata e oggi, nella giornata che ricorda le vittime innocenti delle mafie, riconosciuta ufficialmente dal Consiglio dei Ministri dal 2017, a Lagonegro si tiene un momento commemorativo.
In contemporanea con tanti luoghi della penisola e con l’evento nazionale che quest’anno si terrà a Milano, trionfa il motto “E’ possibile”, lo slogan scelto per questo 2023 che vuole portarci a riflettere su ciò che ciascuno di noi può fare per l’affermazione dei diritti e della giustizia sociale.
La scelta di Lagonegro non è casuale. Nella cittadina, infatti, Libera Basilicata, assieme alle locali parrocchie e in collaborazione con don Marcello Cozzi sta portando avanti un percorso di confronto e di riflessione sui temi legati alla legalità promuovendo una serie di incontri mensili che si concluderanno nel mese di aprile con la presenza del giornalista Paolo Borrometi e di don Ennio Stamile.
L’iniziativa di oggi segna anche l’avvio di un gemellaggio con l’associazione ‘’Penelope’’, nata nel 2002 da un’idea di Gildo Claps, fratello di Elisa Claps, scomparsa a Potenza nel 1993, il cui corpo fu ritrovato 17 anni dopo nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità, luogo dal quale si erano perse le sue tracce. Un’associazione che nasce dalla necessità di dare sostegno a tutte le persone che si ritrovano catapultate nel limbo della scomparsa di un proprio parente o amico.