“C’è un sistema opaco all’interno del sistema di istruzione pubblico. E’ in costante espansione. L’anno scorso oltre 30mila studenti si sono spostati dalla scuola statale alla paritaria nel passaggio dalla quarta alla quinta delle superiori: circa un terzo si sono rivolti a 92 istituti paritari (su 1.423), che hanno avuto, come ogni anno, un’esplosione di iscritti”. E’ quanto afferma Tuttoscuola in un dossier dal titolo “Maturità: boom dei diplomi facili” che punta i fari sul mondo dei “diplomifici”.
Di questi, 82 sono in Campania, 6 nel Lazio e 4 in Sicilia. Ma gli studenti che lì vanno a prendere il titolo provengono da tutta Italia.
Almeno 10mila neodiplomati della Maturità 2023, secondo Tuttoscuola, “hanno acquisito un titolo (che ha valore legale) con modalità sospette. Un vero mercato dei titoli di studio, in poderosa crescita, con un giro d’affari di almeno 50 milioni di euro l’anno. E un macigno sulla credibilità della scuola italiana. Le vie della maturità facile sono borderline, sulla linea di confine tra legale e illegale. Il sistema opera alla luce del sole, con tanto di autorizzazioni da parte del Ministero dell’Istruzione e del Merito, che però non ha le forze per fare controlli sostanziali”.
Il fenomeno si concentra in 92 istituti in sole 9 province: tutte le cinque della Campania, del Lazio le province di Roma e Frosinone, della Sicilia le province di Palermo e Agrigento. Napoli detiene il primato per incremento di studenti dal 4° al 5° anno con 59 istituti su 188, pari al 31,4% degli istituti paritari della provincia, seguita da Caserta con 6 istituti su 37 (16,2%) e da Salerno con 14 istituti su 103 (13,6%).
La Campania vede complessivamente interessati 82 istituti su 356 paritari, pari al 23%. Il Lazio 6 (su 185), la Sicilia 4 (su 68).
Il dossier ha provocato la reazione del Ministero dell’Istruzione e del Merito che è intervenuto sull’argomento promettendo una indagine ispettiva.