Questa mattina Matteo Renzi è stato ospite a Napoli, nella sede del Consiglio regionale, per dire No alla legge sull’autonomia differenziata che alimenta le diseguaglianze al Sud e intralcia le aziende del Nord. Al tavolo dei lavori, insieme al leader di Italia Viva, anche il Presidente della Regione Vincenzo De Luca, il consigliere regionale Tommaso Pellegrino, capogruppo del partito di Renzi in Campania, l’assessore regionale all’Agricoltura Nicola Caputo e i consiglieri regionali Vincenzo Alaia e Francesco Iovino.
“Siamo orgogliosi di essere il Gruppo più produttivo in Consiglio regionale – ha esordito Pellegrino presentando Matteo Renzi alla folta platea presente -. Il tema di oggi lo sentiamo particolarmente e ci occupiamo orgogliosamente dell’autonomia differenziata per difendere la nostra terra e il futuro dei nostri figli. Siamo di fronte ad un provvedimento scellerato che aggiungerà la migrazione professionale a quella sanitaria. Siamo impegnati con due espressioni della politica delle competenze e dello spessore che si occupa in modo concreto dei problemi della gente: Matteo Renzi e Vincenzo De Luca che oggi sono insieme e possono difendere il Sud ma anche i tanti imprenditori settentrionali con questa legge avrebbero ulteriori difficoltà a svolgere il proprio lavoro“.
“I colleghi del Gruppo regionale in questi anni hanno lavorato con grande rigore, staremo insieme anche nella prossima legislatura, questa è una certezza pari alla legge di gravità: io ci sto e mi candido” ha esordito De Luca, facendo riferimento alla candidatura per il terzo mandato consecutivo in Regione Campania.
“Noi avevamo chiesto l’autonomia in più – ha continuato – la nostra linea era quella della burocrazia zero, senza rompere l’unità d’Italia. La Regione Campania è la prima per i tempi di pagamento dei farmaci, per la sanità digitale, per il fascicolo sanitario elettronico. Siamo per l’efficienza, per il rigore amministrativo, contro cialtroneria, parassitismo e mala gestione del bilancio pubblico. Così anche per la scuola pubblica, non è possibile avere doppi contratti. L’unità della nostra patria l’abbiamo costruita in trincea, dove i nostri giovani hanno perso la vita, e noi la difenderemo costi quel che costi. Stiamo facendo questa battaglia senza ideologismi. Dobbiamo parlare a tutta l’Italia onesta con il linguaggio della modernizzazione, cambiando tutto ma senza intaccare i grandi servizi di civiltà che rappresentano la sostanza della democrazia di questo Paese. Faremo una proposta: si decida che il riparto del Fondo sanitario nazionale debba prevedere le stesse risorse pro capite dal Piemonte alla Sicilia, che ci sia lo stesso numero di medici ogni 1000 abitanti o di posti letto da Nord a Sud. Così misuriamo la capacità di essere efficienti avendo le stesse risorse finanziarie e umane“.
De Luca, nel corso del suo intervento, ha anche rassicurato le aree interne che in questi giorni, come nel caso dell’ospedale di Polla e del Vallo di Diano, stanno vivendo ore di grande preoccupazione per le sorti della Sanità. “Il Ministero della Salute ci ha ricordato che non abbiamo chiuso i Punti Nascita sotto i 500 parti annui, tra cui Sapri e Polla. E’ un Ministero gestito da Fratelli d’Italia, gli stessi che nelle aree interne poi fanno i cortei per protestare contro la chiusura dei Punti Nascita” ha aggiunto De Luca.
“Questo è il Gruppo regionale più importante d’Italia del nostro partito – ha dichiarato Renzi -. Conosco De Luca da Sindaco e lo considero un modello per i giovani amministratori, è uno che si appassiona alle cose che fa. Questo è esattamente ciò che manca al Governo, che fa provvedimenti non per risolvere un problema ma per avere consenso sui social e tirare su i sondaggi. Io condivido dalla A alla Z tutto ciò che De Luca ha detto contro l’autonomia differenziata. Siamo stati i primi, con parte del Pd, a chiedere il referendum perché questo è il primo break point che il Governo offre e per la prima volta mette in discussione il proprio rapporto con un pezzo dell’opinione pubblica. Non so se si ci sarà il quorum, ma so che anche se non ci fosse questa è una ferita per Forza Italia e in un pezzo della coalizione che apre lo spazio per vincere le prossime elezioni”.