Il Covid-19 diventa poesia in Consiglio regionale del Piemonte e lo fa con le parole di Maria Teresa Chechile, infermiera di Pneumologia originaria di Atena Lucana, che lo scorso 26 novembre ha donato all’organo legislativo piemontese una copia del testo della sua opera letteraria nata esattamente venti mesi prima, ovvero il 26 marzo 2020 nel primo lockdown mentre si recava al lavoro presso l’ospedale “Carlo Urbani” di Jesi.
“Ringrazio innanzitutto il Presidente del Consiglio Regionale Piemonte Stefano Allasia – esordisce dopo l’incontro a Palazzo Lascaris l’autrice – per avermi accolta e aver mostrato con particolare sensibilità come anche la medicina narrativa ha avuto ed ha un ruolo non indifferente in questo nostro tempo epocale di pandemia. Ringrazio il consigliere regionale, nonché Vicepresidente della IV Commissione Sanità, Andrea Cane, per aver creduto nella forza che proprio questo settore sa esplicare oltre la clinica, quale risultanza e ulteriore incentivo nell’affiancare la scienza e la medicina”.
Un riconoscimento particolare quello consegnato all’infermiera originaria di Atena Lucana che ha coniugato la sua professione sanitaria con l’animo sensibile della letteratura.
“Li abbiamo chiamati eroi – commenta il vicepresidente della Commissione Sanità del Piemonte, Andrea Cane – ma conoscerli anche come poeti è stato un privilegio unico. Insieme a questa poetessa che ha messo in versi una pagina tremenda della storia del nostro Paese e della nostra regione, sentendo il valore dell’opera di Maria Teresa Chechile che ha meritato il Premio dell’Accademia dei Bronzi di Catanzaro, si rinnova la speranza che lei stessa auspica ricordando che ‘ogni goccia di pioggia sarà prato in fiore’. Siamo pronti a una nuova primavera accompagnati da un’arte che non conosce pareti neanche di fronte alla malattia”.