Il regime dei forfettari viene esteso, con imposta sostitutiva unica al 15%, ai contribuenti con ricavi o compensi fino a un massimo di 65.000 euro, semplificandone le condizioni di accesso. Sono esclusi dal “nuovo” regime coloro che esercitano la propria attività nei confronti dei datori con i quali siano in essere rapporti di lavoro o lo siano stati nei due precedenti periodi d’imposta, sono inoltre esclusi dal regime non solo gli esercenti attività d’impresa, arti o professioni che partecipano, contemporaneamente all’esercizio dell’attività, a società di persone, ad associazioni o a imprese familiari, ma anche quelli che controllano direttamente o indirettamente società a responsabilità limitata o associazioni in partecipazione, le quali esercitano attività economiche direttamente o indirettamente riconducibili a quelle svolte dagli esercenti attività d’impresa, arti o professioni.
Confermata anche l’introduzione dell’imposta sostitutiva al 15% sulle lezioni private e ripetizioni svolte da docenti titolari di cattedra nelle scuole di ogni ordine e grado.
Sul versante dei regimi fiscali viene introdotta un’imposta sostitutiva delle imposte sui redditi e dell’Irap, con aliquota al 20%, per gli imprenditori individuali ed i lavoratori autonomi con ricavi fino a 100.000 euro e che non ricadono nel regime forfettario. Anche per tale misura sono previste norme volte ad eliminare “fittizie” forme contrattuali di collaborazione agevolata, in luogo di rapporti di lavoro subordinato, solo al fine di godere della tassazione agevolata.
Anche per il 2019 sono state prorogate le detrazioni per interventi di efficienza energetica, ristrutturazione edilizia e per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici, nonché le agevolazioni per gli interventi di sistemazione a verde.
La manovra conferma la proroga e la rimodulazione del solo iperammortamento, che consente di maggiorare il costo di acquisizione dei beni materiali strumentali nuovi funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale. Il beneficio è stato ulteriormente incrementato alla Camera, e al Senato sono stati resi agevolabili anche i costi sostenuti a titolo di canone per l’accesso, mediante soluzioni di cloudcomputing, ai beni immateriali cui tale agevolazione già si applica ex lege.
Viene prorogato il credito d’imposta formazione 4.0, che viene esteso alle spese di formazione sostenute nel periodo di imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2018 ed i cui importi sono modulati in base alla dimensione delle imprese. Viene anche modificato il credito d’imposta per le spese di ricerca e sviluppo con l’abbassamento (tranne determinate ipotesi) della quota agevolabile dal 50% al 25%, nonché dell’imposto massimo per impresa da 20 a 10 milioni di euro.
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