Dopo la manifestazione a Milano in cui migliaia di persone sono scese in piazza per contrastare la circolare ministeriale che ha bloccato la registrazione delle figlie e dei figli di famiglie omogenitoriali, Arcigay Salerno sente la responsabilità di rilanciare questo dibattito anche sul nostro territorio. E’ da anni impegnata a tutela di tutta la comunità lgbtqia+ e nell’avanzamento dei diritti sociali e civili.
“Un attacco frontale ai nostri affetti, quello del Governo nazionale, che ci deve mobilitare tutte e tutti. Per questo Arcigay Salerno, mentre chiede alle istituzioni locali, dal Sindaco al Prefetto fino all’assessore e al Presidente della Provincia di prendere posizione sul tema, rilancia per le prossime settimane una assemblea pubblica sul tema per avviare un percorso di costruzione di un Coordinamento Transfemminista ed Intersezionale della nostra provincia. Nonostante la solida alleanza con le istituzioni locali, sicuri di condividere da sempre un percorso comune di avanzamento sociale e culturale del territorio – ha detto Rocco Del Regno, presidente del Comitato Territoriale Arcigay Salerno – riteniamo indispensabile che le stesse istituzioni, le amministrazioni locali e il Prefetto prendano posizione su questa circolare, che ci dicano come intendono procedere e come intendono applicare il diritto al riconoscimento delle figlie e dei figli delle nostre famiglie“.
“Mentre ribadiamo il nostro impegno sul territorio, rilanciamo una assemblea pubblica per le prossime settimane in cui costruire con le altre organizzazioni un Coordinamento Transfemminista ed Intersezionale che possa raccogliere le energie migliori e tutte le forze possibili intorno al tema dei diritti delle persone lgbtqia+, delle donne, della salute riproduttiva e della mascolinità tossica, della formazione, dell’ambiente e del lavoro. Abbiamo urgenza – continua Del Regno – che questi temi vengano affrontati con costanza, determinazione e nel loro complesso. Non può esistere una comunità solidale e giusta senza che questi temi vengano affrontati nel loro insieme. Così come abbiamo urgenza di denunciare la carenza di spazi e di dotazioni per le organizzazioni ed in particolare per la nostra associazione che da anni oramai vive una situazione indecente“.
Dopo gli atti vandalici del 2019 e dopo le molte promesse da parte delle Amministrazioni locali, ad oggi la sede di Arcigay è di fatto un deposito, senza servizi e in una situazione fatiscente, comprese barriere architettoniche inamovibili. Nonostante gli sforzi e l’impegno, non sono arrivate risposte a questa criticità. La sede che raccoglie la comunità lgbtqia+ di tutta la provincia è
e dovrebbe essere un luogo di aggregazione e accoglienza. “Dedichiamo servizi specifici a situazioni molto delicate che vanno dal supporto legale e psicologico al supporto e all’accompagnamento sociosanitario soprattutto sul tema delle infezioni a trasmissione sessuale. Siamo l’unico presidio di rete e di prossimità in questo senso e riteniamo che non sia civile lasciare questo spazio nelle condizioni in cui versa. Lo sforzo di questi anni nel costruire reti, alleanze, servizi che nessun altro svolge sul territorio non merita questo trattamento – ha concluso Rocco Del Regno -. Rilanciamo dunque la nostra azione, rivendichiamo spazi politici, sociali e fisici a tutela della comunità lgbtqia+, dei nostri affetti e delle nostre famiglie. Rilanciamo un impegno intersezionale e pubblico che ci vedrà impegnati tutte e tutti in un percorso condiviso verso un evento importante che costruiremo nei prossimi mesi”.