“Il presidio di Libera Elisa Claps –Francesco Tammone di Potenza non si sottrae all’assunzione di responsabilità rispetto ad alcuni episodi avvenuti domenica 5 novembre durante il sit-in davanti alla chiesa della Santissima Trinità”.
E’ quanto dichiara il Presidio potentino di Libera che ha promosso, assieme alla famiglia Claps, il sit-in davanti alla Trinità in uno spazio che ha chiamato a raccolta oltre mille persone: “Un serpentone di cui a stento riuscivamo a vedere la fine”.
In qualità di promotore dell’iniziativa il presidio potentino di Libera “si scusa per i toni accesi utilizzati da alcuni che hanno partecipato al sit-in. Lo facciamo perché è giusto, ad un certo punto, fare i conti con le proprie inadempienze, quando e se si verificano. E perché la grande, enorme partecipazione di ieri ha sorpreso piacevolmente anche noi ed evidentemente è stato complicato gestire non la presenza ma gli animi di tutte quelle persone. Inopportune alcune cose gridate, da cui prendiamo le distanze, e sicuramente deplorevoli anche quegli atteggiamenti, come scrive l’Arcidiocesi, ‘che si sono concretizzati in sputi all’indirizzo di chi ha preso parte alla funzione’, laddove si sono verificati”.
“Ieri mattina davanti alla Trinità c’era una comunità ferita che da trenta lunghi anni attende una verità ancora non pienamente restituita. E ieri ha voluto far sentire la propria voce – afferma ancora il presidio – Una piazza che non era solo di Libera ma di tutti. Intere famiglie con bambini, nonne e nonni, ragazzi e ragazze che si sono alzati presto, di domenica mattina, per esprimere la loro indignazione e la loro vicinanza alla famiglia Claps. Ma a nessuno è stato impedito né di entrare né di uscire dalla chiesa. Detto questo, continueremo ad accogliere il grido di dolore spesso inascoltato come facciamo da anni: quello della famiglia di Elisa”.
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