La separazione coniugale è diventata una realtà piuttosto diffusa nella storia familiare moderna, vissuta dalla coppia come un lutto (soprattutto se il coniuge vede finire il matrimonio contro la sua volontà).
Cambi di abitudini, situazioni e relazioni che dovranno essere riviste e riadattate alla nuova condizione di “famiglia” e che, se mal gestite dai genitori, possono portare i figli a sofferenze emotive, momenti di sconforto, tensioni interiori, ad un calo del rendimento scolastico, un possibile inserimento in gruppi devianti o al completo isolamento.
La sofferenza dei figli può essere causata da molti fattori: la qualità dei rapporti tra i genitori, il coinvolgimento in conflitti, la continuità delle condizioni di vita, la gestione dei genitori riguardo un affidamento.
In molti casi il genitore affidatario si sente sobbarcato dalla responsabilità di garantire comunque ai propri figli una vita dignitosa, spesso subentra il senso di colpa o un calo dell’autostima che può sfociare in depressione. Oppure spesso ci si mostra nei confronti dei figli molto più indulgenti, portandoli a sentire la mancanza di una guida reale.
Soprattutto in adolescenza, in cui ci si sente un po’ al centro di tutto ciò che accade, i figli rischiano di sentirsi i principali responsabili della crisi del fallimento del rapporto fra i genitori.
La coppia, nella crescita di un figlio è senza dubbio chiamata ad uno sforzo di maturità continuo per gestire i propri ruoli genitoriali, a volte il confronto si trasforma però in una spaccatura profonda, magari restando insieme finchè non si crede erroneamente che i figli, ormai “grandi”, siano in grado di far fronte alla situazione.
Il modo in cui i figli reagiscono varia a seconda dell’età, del genere, del livello di maturità raggiunto e della qualità delle cure ricevute sin dai primi mesi di vita. Possono presentarsi comportamenti aggressivi negli adolescenti e una difficile gestione della rabbia.
Il “compito” importante del genitore in queste situazioni, si basa su ciò che davvero è il bene del proprio figlio, saper mettere da parte odi e rancori.
Riuscire con intelligenza a seguirli nella crescita, a far sì che il figlio continui a sentirsi protetto da entrambi i genitori, con l’affetto, senza paura di rivolgersi ad uno specialista per essere sostenuti ed aiutati in questo percorso.
Una storia d’amore può finire, un genitore dovrebbe essere per sempre.
– Claudia Colombo –
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