C’è anche un imprenditore di Battipaglia nel sequestro disposto dal Tribunale di Palermo – Sezione Misure di Prevenzione, su richiesta della locale Procura della Repubblica, che ha emesso due decreti di sequestro ai sensi della normativa antimafia nei confronti di referenti di un gruppo societario contiguo alle famiglie mafiose di Pagliarelli, Porta Nuova, Palermo Centro, Brancaccio e Noce, eseguito dai Finanzieri del Comando Provinciale di Palermo.
La ricostruzione operata dalla D.D.A. e accolta dai giudici della Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale si basa sugli esiti delle indagini svolte dagli specialisti del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Palermo – G.I.C.O. nell’ambito dell’operazione “All In”, che avrebbe fornito una plastica dimostrazione della sistematica ricerca del potere economico da parte di “Cosa Nostra” infiltratasi nel lucroso settore della gestione dei giochi e delle scommesse sportive.
In particolare, le investigazioni avrebbero delineato l’esistenza di un gruppo di imprese gravitanti intorno alle figure centrali di un soggetto di indiscusso lignaggio mafioso e di imprenditori collusi che mettevano a disposizione dei principali mandamenti mafiosi palermitani, in un rapporto di reciproco vantaggio, le proprie abilità per acquisire la disponibilità di numerose licenze e concessioni statali rilasciate dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli per l’esercizio della raccolta delle scommesse, fino alla creazione di un impero economico costituito da società formalmente intestate a prestanome che nel tempo erano giunte a gestire volumi di gioco per circa 100 milioni di euro.
Le risultanze dell’attività investigativa hanno consentito di eseguire a giugno e novembre del 2020 misure cautelari personali nei confronti di 25 indagati a vario titolo per partecipazione e concorso esterno in associazione di stampo mafioso, trasferimento fraudolento di valori con l’aggravante di aver favorito Cosa Nostra, associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata e all’esercizio abusivo dell’attività di giochi e scommesse. Per tali vicende i principali indagati, tra i quali i destinatari dei provvedimenti di sequestro, sono stati già condannati con sentenza del Tribunale di Palermo del 7 febbraio 2022, confermata dalla Corte d’Appello il 20 luglio scorso.
Sulla base delle ulteriori investigazioni economico-patrimoniali svolte dalle Fiamme Gialle palermitane, il Tribunale ha ritenuto ricorrenti gli elementi per qualificare i soggetti socialmente pericolosi, poiché con le loro condotte illecite avrebbero fornito un contributo di estrema rilevanza per il rafforzamento di Cosa Nostra consentendole di realizzare un controllo diffuso e capillare del mercato dei giochi e delle scommesse sportive. Pertanto, in considerazione della costante situazione di sperequazione fra fonti lecite di reddito e beni nelle rispettive disponibilità è stato disposto il sequestro di tre immobili, tra i quali una villa di particolare pregio nell’isola di Favignana, quote di capitale e compendi aziendali di 11 società con sede nelle province di Milano, Roma, Salerno e Palermo e 45 rapporti finanziari costituiti da conti correnti, conti deposito, depositi titoli, polizze assicurative e buoni postali per un valore complessivo di circa 43 milioni di euro.
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