Anomalie riguardanti le liste d’attesa per le visite oculistiche nella provincia di Salerno. È quanto denuncia il professore Mario Polichetti, sindacalista della Uil Fpl provinciale e primario del reparto di Gravidanza a Rischio presso l’ospedale di Salerno.
Attualmente per una visita oculistica con l’Asl Salerno “bisogna attendere fino al 3 ottobre”. All’Azienda Ospedaliera Universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” le prenotazioni per Oculistica “sono già al completo fino alla fine dell’anno, con accesso anticipato riservato solo ai casi di priorità”.
Polichetti ha espresso la sua forte preoccupazione in merito, dichiarando: “La situazione delle liste d’attesa per le visite oculistiche nella nostra provincia è ormai insostenibile. È inaccettabile che i cittadini debbano aspettare mesi per una semplice visita, con date disponibili solo ad ottobre presso l’Asl Salerno e il Ruggi completamente prenotato fino alla fine dell’anno. Questo rappresenta una grave carenza nel nostro sistema sanitario che penalizza soprattutto i pazienti più fragili e bisognosi di cure immediate”.
“La priorità di accesso riservata solo ai casi urgenti presso il Ruggi è certamente importante, ma non basta. Ogni cittadino ha diritto a un’assistenza sanitaria tempestiva e adeguata. Le lunghe attese non solo creano disagi e preoccupazioni, ma possono anche peggiorare le condizioni di salute di chi necessita di cure tempestive. La prevenzione e la diagnosi precoce sono fondamentali e queste tempistiche rischiano di compromettere seriamente entrambi” afferma.
Per Polichetti è necessario un intervento immediato per “potenziare i servizi di Oculistica, incrementare il personale medico e migliorare l’organizzazione delle strutture sanitarie. Solo così sarà possibile ridurre le liste d’attesa e garantire a tutti i cittadini l’accesso tempestivo alle cure di cui hanno bisogno. Chiediamo alle autorità sanitarie competenti di prendere provvedimenti urgenti per risolvere questa situazione che, ancora una volta, mette in luce le carenze strutturali del nostro sistema sanitario”.