Per la terza volta consecutiva campione della Continental Channel l’ultramaratoneta Giuseppe De Rosa, di Sala Consilina, ha incontrato oggi la platea di studenti del “Pomponio Leto” di Teggiano.
Accompagnato dai due sponsor Renato Auleta di Cosilinauto e Carmine Cardinale della Cardinale Group, il campione ha raccontato la sua esperienza, accolto dalla Dirigente scolastica Maria D’Alessio e dal Preside emerito e Direttore editoriale di Ondanews Rocco Colombo. Con lui anche Maria Grazia Petrizzo che ne segue la comunicazione.
“Ero obeso e fino a 18 anni non ho praticato sport. Poi ho deciso di uscire da un corpo che non era il mio. Un periodo di depressione mi ha fatto iniziare a correre. Da adolescente ero bullizzato quindi mi reputo un vinto, ma la mia determinazione mi ha consentito di realizzare un sogno” ha raccontato De Rosa.
Per poter partecipare alle ultramarotone De Rosa ha sacrificato tutto quello che aveva: “Ho venduto l’auto, la moto, l’oro – ha riferito – Lavoravo di notte per racimolare soldi. Per un’iscrizione ho speso 80mila euro. Oggi non ho risparmi, ma posso dire di essere l’uomo più felice del mondo. Carmine e Renato mi hanno permesso di diventare campione”.
A sostenerlo economicamente nella sua avventura lo sportivo ha trovato, infatti, due grandi imprenditori che assieme a lui vogliono far trionfare il territorio del Vallo di Diano nel mondo.
“Giuseppe non è un vincitore solo nelle maratone, ma nella vita – ha affermato Cardinale – perché ha dimostrato a tutti che si può fare ciò in cui si crede. Ragazzi, se riuscite a tener presente il suo insegnamento, andrete lontano. Credo molto nei giovani, che sono il nostro futuro. Per fare impresa devo per forza rivolgermi a loro”.
Dello stesso avviso anche Renato Auleta: “Dico ai giovani di andare avanti, di impegnarsi. Non abbiate paura. Giuseppe, da un’adolescenza in obesità è riuscito a cambiare se stesso e la sua vita”.
Giuseppe De Rosa ha affrontato gare assurde in cui si stima che solo il 60% dei partecipanti sia in grado di superarle. Con uno zaino di 12 kg in spalla l’ultramaratoneta è l’unico al mondo ad aver concluso le tracce serial di 600 km. “Abbiamo un road book che ci consente di andare in auto navigazione. Nello zaino ci sono un materassino per la notte, 2 borracce da 800 ml ciascuna, un kit per la cucina obbligatorio, ovvero cibo liofilizzato. Devi arrivare in un tempo limite con 2 litri d’acqua. Bisogna razionalizzarla e per 10 giorni indossiamo sempre gli stessi abiti. Poi contiene una pompetta per i morsi di scorpione e una benda”.
Tra i tanti chilometri macinati, l’ultramaratoneta si è trovato in condizioni climatiche estreme e non solo. “In Australia mi sono cucito 7 punti da solo alla mano. Nello zaino abbiamo obbligatoriamente un kit di primo soccorso, un fischietto, guanti sterili, bussola, specchio infrangente per lanciare segnali. In Finlandia la gara più dura. 4 ore diurne e 270 km da affrontare. A -31 gradi mi sono bucato un polmone per aver tolto la mascherina che mi proteggeva dal freddo e mi hanno rianimato a terra. Poi mi sono alzato, mancavano 16 km alla fine e li ho affrontati e conclusi. Ho completato 5 continenti e in Mozambico il sorriso dei bambini che mi ha dato la forza di proseguire. Quei momenti, quei luoghi mi hanno fatto riscoprire me stesso e oggi do un peso diverso alle cose quotidiane”.
A parte la preparazione fisica per un atleta è fondamentale quella mentale. “Non sono un campione, sono un autodidatta. Mi alleno tutti i giorni da solo. Carmine Cardinale e Renato Auleta a 48 anni mi hanno dato la forza di superare i campioni” ha detto De Rosa.
All’attenta platea di studenti De Rosa ha chiesto: “Qual è il vostro sogno? Ci credete ogni giorno o cercate storie se non lo raggiungete?”.
“La vita è un dono. Prima di partecipare ad un’ultramaratona devo firmare per prima cosa il trasporto della salma. Dunque due gli elementi della gara: autosufficienza e vita. Sono il più vecchio del Continental, l’unico italiano perciò portare il nome del Vallo di Diano nel mondo è un orgoglio. Ricordiamoci che non siamo secondi a nessuno”.
Nel 2009 la prima maratona a New York. “L’ho chiusa in 3 ore e 03 minuti, primo italiano! Non ho intenzione di fermarmi”.