La Fnp Cisl Salerno lancia un appello alle istituzioni per frenare il fenomeno della ludopatia e, in particolare, quella legata ai minori. Portavoce dell’iniziativa è Giovanni Dell’Isola, segretario generale della Cisl Salerno, anche a seguito di recenti operazioni della Guardia di Finanza che ha scoperto minorenni scommettere sulle partite di calcio del campionato di serie A.
“Noi della Cisl Pensionati – ha dichiarato Dell’Isola – da tempo stiamo indirizzando la nostra attenzione alle ricadute sociali che il fenomeno manifesta presso la popolazione giovanile, quale sintomo di disagio sociale. Come sindacato, ribadiamo che gli anziani non rubano il futuro ai giovani, ma anzi auspicano un domani sereno per i propri figli o nipoti. Chiediamo una riflessione a 360 gradi sul gioco d’azzardo, che per molti adolescenti rappresenta un’occasione di fuga dalla solitudine”.
“Occorre puntare soprattutto sulla prevenzione – continua Dell’Isola – perché certe situazioni incidono sulla crescita dei ragazzi ma creano gravi ripercussioni sulle stesse famiglie. Soprattutto i minorenni si illudono di risolvere i loro problemi con le slot-machine, le scommesse, il poker online, il lotto o il superenalotto. Vogliamo contribuire a chiedere interventi per proteggere le fasce di popolazione più deboli da quello che può diventare a tutti gli effetti una malattia”.
Da qui, la proposta alle 158 amministrazioni comunali del territorio: “Tanti enti stanno adottando dei regolamenti anti gioco d’azzardo. C’è chi fissa la distanza minima da scuole, centri di aggregazione, strutture sanitarie residenziali e dalle aree verdi attrezzate per l’apertura di nuove sale da gioco e l’installazione delle apparecchiature. Diversi Comuni hanno anche adottato misure di riduzione delle aliquote fiscali per gli esercizi che elimineranno le slot machine e molti sindaci, con proprie ordinanze, restringono gli orari di funzionamento delle apparecchiature negli esercizi autorizzati”.
“Pensiamo che la prevenzione sia fondamentale – conclude Dell’Isola – e che il primo esempio debba arrivare proprio da genitori, nonni, associazioni di volontariato e parrocchie. Ma anche lo Stato deve fare la sua parte”.
– Mariarita Cupersito –