L’area del Cilento è da tempo considerata un’oasi di serenità, lontana dallo stress e dal caos delle realtà metropolitane. La sua unicità geografica offre posti incantevoli tra mare, collina e monti e la pone tra le mete preferite di un turismo internazionale crescente. Si associa, inoltre, una ben nota longevità ed una buona qualità di vita degli abitanti. Molte sono state in passato le ipotesi avanzate per spiegare la longevità degli abitanti di queste terre, prima tra tutte la dieta mediterranea ed i suoi benefici effetti sull’apparato cardiovascolare, che vennero studiati da illustri epidemiologi come Ancel Keys e Geremia Stamler, che elessero nel Cilento la loro dimora fin dagli anni ‘60.
Da queste premesse e dalla volontà di potenziare le ultime ricerche nasce l’appuntamento scientifico di sabato 1 aprile presso la sede del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni a Vallo della Lucania, con inizio alle ore 9.00. L’incontro vedrà la collaborazione di numerose istituzioni, tra cui la Banca Monte Pruno, sempre sensibile alle dinamiche connesse al territorio, nonché a quegli elementi che possano consentire di metterlo al centro di discorsi dal grande valore aggiunto.
Illustri interventi presenzieranno i lavori, tra cui, Antonio Aloia, Tommaso Pellegrino, Tino Iannuzzi, Michele Albanese, Stefano Pisani, Nicola Ferrara, Salvatore Di Somma ed altri professionisti di fama nazionale ed internazionale.
L’incontro riprende quanto fatto nell’estate del 2015, quando un gruppo di ricercatori dell’Università di San Diego, dell’Università di Berlino e dell’Università La Sapienza di Roma e GREAT Network Italy, dopo un incontro con il sindaco di Pollica, entusiasti delle realtà tipiche cilentane, si è proposto di mettere insieme le diverse forze scientifiche per iniziare un’indagine esplorativa sul segreto della longevità e dell’invecchiamento in buona salute delle popolazioni del Cilento. È quindi partita una survey con la collaborazione dei medici di famiglia del territorio che ha portato ad individuare un cluster di circa 300 residenti dei piccoli paesi di una parte del Cilento, di età uguale o superiore ai 90 anni, che apparivano immuni da malattie degenerative cerebrali e patologie cardiache quali l’Alzheimer e lo scompenso cardiaco.
A gennaio, dopo un secondo incontro svoltosi presso l’Università di California – San Diego, un gruppo di 35 ricercatori italiani, con il supporto di 6 medici di medicina generale operanti sul territorio cilentano, ha iniziato uno studio presso i nuclei abitativi di 28 centenari e dei loro conviventi (rappresentanti il gruppo di controllo) in 9 paesi del Cilento. I risultati primari di questo studio pilota sono stati presentati il 4 settembre 2016 a Pollica. Questi dati preliminari hanno contribuito a confermare un innovativo messaggio scientifico: “La scienza moderna si appresta a misurare i fattori bioambientali del Cilento che potrebbero essere alla base della longevità e dell’invecchiamento in buona salute dei suoi abitanti”. Sono emerse molte informazioni utili e l’incontro ha dimostrato il vivace interesse scientifico nei confronti di questo studio. Sono già programmate diverse pubblicazioni, che presto saranno presentate. Nasce, dunque, l’esigenza di riavviare una collaborazione attiva, a partire proprio da sabato 1 aprile, che coinvolga tutto il Cilento, con un programma internazionale più ambizioso, volto a far aderire ulteriori partner, incluse le Università di Lund in Svezia e Konkun in Korea, nonché la Banca Monte Pruno.
– Chiara Di Miele –