In occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, promossa dall’Organizzazione delle Nazioni Unite il 20 giugno, anche il Servizio Per Richiedenti Asilo Politico di Torre Orsaia ha deciso, ieri, di dedicare un pomeriggio intero ai quattro nuclei familiari presenti nel piccolo comune Torrese.
“Il rifugiato, a differenza dell’emigrato, è colui che scappa dalla sua dimensione, dal suo paese, dalle sue tradizioni per la guerra” ha affermato Maria Antonietta Tripodi responsabile dell’associazione “Oltre il Castello” che ha introdotto le quattro famiglie presenti nel comune di Torre Orsaia.
Si tratta di Mercy Joseph e la figlia Jennifer Joseph, Rosemary Micheale e il figlio Christian, originari della Nigeria, Joe Okofi Ogghg con la moglie Blessing e i figli Anna, Gadeon e Gloria, originari del Ghana, e infine Khalid Oudeamourt con la moglie Bahija e i figli Odei e Mohamed, che sono nigeriani.
Per loro lo SPRAR di Torre Orsaia garantisce assistenza, sostegno, partecipazione a percorsi introduttivi al mondo del lavoro ma anche un supporto psicologico per i momenti di fragilità che potrebbero presentarsi a causa delle terribili storie che li riguardano. A garantire tutto questo un gruppo di professionisti che cerca di migliorare le loro condizioni di vita segnate spesso da episodi drammatici. In primis la coordinatrice Alessandra Ruocco poi gli educatori Caterina Savino e Giulio Escalona, il moderatore culturale Atika Abdelmouli, la docente d’italiano Rachele Fortunato, la psicologa Laura Corrente, l’assistente sociale Angelo Risoli, l’operatote OSS Jolanda Pronesti e l’operatore legale Rocco Agostino.
“Speriamo che si riesca a fare qualcosa a livello internazionale per i diritti di queste popolazioni che vengono da aree di guerra– ha affermato il sindaco Pietro Vicino – e che hanno il diritto di essere accolti come in passato è accaduto alle popolazioni europee”.
– Maria Emilia Cobucci –