Il caso legato alla morte del giovane rinvenuto cadavere sulle montagne di Petina e di cui non si è mai giunti all’identità finisce a “Chi l’ha visto?”.
Sabato scorso, infatti, una troupe inviata dalla conduttrice del programma di Rai 3 Federica Sciarelli si è recata a Petina, intervistando il sindaco Mimmo D’Amato per tenere accesi i riflettori su una vicenda di cui ancora non è stata scritta la parola “fine”. In verità, la possibilità di dare una identità allo “sconosciuto di Petina”, il giovane dall’apparente età di circa 30 anni, nasce dall’intuizione dei Carabinieri della Compagnia di Sala Consilina che, dopo aver ritrovato sulle montagne di Auletta una Peugeot sprovvista di targa e dei relativi documenti, hanno interessato l’Interpol con la speranza che ci possa essere un nesso tra il ritrovamento dell’auto ed il giovane.
La pista seguita è quella francese, l’unica ritenuta valida dai militari dell’Arma subito dopo aver rinvenuto in un burrone l’auto di produzione francese. Senza l’intervento dell’Interpol, infatti, sarà praticamente impossibile dare identità al giovane, trovato la mattina del 18 luglio del 2018 da un ciclista di Caggiano appassionato di trekking.
Di quel ragazzo, infatti, sprovvisto di documenti e di telefono cellulare, nonostante le indagini svolte dagli inquirenti su disposizione dalla Procura della Repubblica di Lagonegro, non si è mai saputo più niente e dopo 4 mesi, precisamente il 30 novembre del 2018, fu data sepoltura nel cimitero di Petina e il caso fu archiviato dalla stessa Procura.
E purtroppo, da allora, quel corpo rimane ancora sepolto presso il cimitero di Petina senza essere mai stato consegnato ai suoi familiari.
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