Da un bruttissimo incidente in moto con gravissime ferite fino ad un record pazzesco, quello di percorrere su una tavola da windsurf oltre 100 chilometri del Lago Maggiore, da nord a sud, andata e ritorno, in meno di cinque ore. Con un tempo da record, da far invidia ai più importanti professionisti del settore.
E’ quanto fatto da Carmine Navarra, 32 anni, di Vietri di Potenza, da anni trapiantato per motivi di lavoro in Svizzera. Come molti giovani del Sud, all’età di 21 anni ha dovuto lasciare il suo paese d’origine, “al quale – sottolinea – sono sempre legato ed ho portato nel cuore le origini ed il senso di appartenenza”. Nel giugno del 2011 un grave incidente in moto gli ha sconvolto la vita: “Ho avuto momenti di sconforto, di dolore, sofferenza e depressione durante questo calvario ma a distanza di un anno dall’incidente, una ragazza mi chiese se volevo farle compagnia per andare al Lago Maggiore, non distante da casa mia, essendo quasi al confine con l’Italia. Mi chiese se volevo prendere delle lezioni di windsurf, sport molto praticato soprattutto in primavera-estate. L’idea di svagarmi e di fare sport mi piacque molto e con entusiasmo accettai l’invito”.
Carmine, ancora dolorante per la conseguenza delle ferite, decise di salire su una tavola da windsurf. E fu subito amore a prima vista. “Sentivo il vento sulla pelle, mi liberavo dal dolore, guardavo verso nuovi orizzonti, verso la libertà e felicità”. Dopo il via libera da medici e fisioterapisti, Carmine decise di intraprendere questo percorso con la scuola di windsurf La Darsena. Quello di percorrere tutto il Lago Maggiore, da nord a sud, è un tema di discussione tra gli atleti di questo sport. Così Carmine non si è perso d’animo: con caparbietà e determinazione, è salito sulla sua tavola lo scorso 25 aprile, in una giornata favorevole per le condizioni climatiche e di vento. Alle ore 13 è entrato in acqua dalla Svizzera, dal comune di Porto Ronco. Con un solo obiettivo: raggiungere l’altra parte del lago, Stresa, in Italia, in provincia di Verbania. Minuti di navigazione, lunghi e faticosi. Fino alla veduta, sulla destra, di Verbania, poi l’isola Madre e Bella di Stresa. Carmine così inizia ad assaporare l’impresa.
“Sono scoppiato a piangere dall’emozione, ho ringraziato Dio per avermi dato forza e determinazione”. Ma bisogna ritornare al punto di partenza, così Carmine si rimette in moto per approfittare del vento che poi cala e iniziano le difficoltà, superate, poi, con grande forza e determinazione. Tanti punti interrogativi nella sua testa quando pensa di non riuscire a rientrare entro la serata. Ma ci riesce, “pompando all’impazzata”, come si dice in questo sport, e seguendo le raffiche di vento. Dopo 4 ore, 51 minuti e 37 secondi, Carmine approda dal punto da dov’era partito, dopo 104,53 km in solitario, “affiancato solo da Dio, dalla mia fede e da mio papà Giovanni, a cui dedico tutto. Ho guardato il cielo e ho dedicato l’impresa a lui: sono sicuro che è orgoglioso di me. Ti voglio bene, ovunque tu sia”.
Da Vietri di Potenza, il sindaco Christian Giordano: “Congratulazioni a Carmine Navarra per i traguardi sportivi raggiunti e soprattutto per la tenacia con cui li insegue. Ho avuto modo di leggere la sua esperienza di vita tra sport e difficoltà varie: un vero e proprio esempio sul fondamentale ruolo dello sport nella crescita fisica e psicologica delle persone”.
“Questo risultato – ha concluso Carmine Navarra, “Ita-881” – per me è un punto di partenza per migliorare e battere i miei limiti. Sono consapevolmente fiero ed orgoglioso di me stesso”.