Tre lettere di insulti e minacce alla dirigente scolastica Annalisa Savino, in servizio presso il liceo scientifico “Leonardo Da Vinci” di Firenze.
La donna originaria di Policastro Bussentino è diventata simbolo dell’antifascismo dopo aver scritto nel febbraio del 2023 una circolare indirizzata ai suoi studenti, a seguito del pestaggio di alcuni giovani dei collettivi da parte di militanti di Azione Studentesca.
Savino si è presentata alcuni mesi fa negli uffici della Digos decisa a sporgere denuncia dopo aver ricevuto la terza lettera, quella dove, oltre alle minacce, erano presenti anche gli escrementi. Una volta analizzati, ne è stata appurata l’appartenenza ad un animale. Sul caso la Procura ha aperto un fascicolo.
“Ora che è uscita la notizia voglio confermare che ho fiducia nel lavoro delle Autorità e che, per quanto mi riguarda, niente è cambiato e proseguo serenamente il mio compito di dirigente scolastica – dichiara la dirigente a Controradio – Pur non sottovalutando le offese rivoltemi in quanto antifascista, spiacevoli ma non originali, sono convinta che se fossi stata un dirigente uomo, non avrei ricevuto quelle stesse missive, con quello stesso tono. Oggi in questo Paese le donne in posizioni apicali danno ancora fastidio a qualcuno, soprattutto quando non si limitano a dire solo quello che è previsto dai protocolli e suggerito dai superiori, quasi sempre uomini”.
Dalle prime analisi, pare che sulle lettere non siano state trovate impronte digitali.
La circolare della dirigente all’epoca dei fatti fu giudicata “impropria” dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara.
Nella lettera rivolta ai suoi studenti, la preside scriveva che “il fascismo in Italia non è nato con le grandi adunate da migliaia di persone. È nato ai bordi di un marciapiede qualunque, con la vittima di un pestaggio per motivi politici che è stata lasciata a se stessa da passanti indifferenti”.