Il presidente del Codacons Cilento, Bartolomeo Lanzara ha inviato una lettera ai sindaci del Comune di Ascea e Casal Velino chiedendo la disponibilità per organizzare un incontro di chiarimento urgente sulla Legge regionale n. 5 dell’8 febbraio 2005 “Costituzione di una zona di riqualificazione paesistico intorno all’antica città di Velia” e sul Piano Urbanistico Attuativo (P.U.A.) previsto dalla legge.
“Al fine di porre fine alle sterili polemiche avvenute sui mass media, il Codacons Cilento si fa promotore di un primo incontro tra i sindaci del Comune di Ascea e Casal Velino e i responsabili degli uffici tecnici al fine di chiarire la situazione relativa alla Legge regionale n. 5 dell’ 8 febbraio 2005, di cui i due Comuni sono parte integrante – spiega Lanzara -. Al momento la disponibilità ci è stata data solo dal Comune di Casal Velino. Successivamente organizzeremo un incontro pubblico con i cittadini per informarli sulla risoluzione dei problemi legati alla Legge. Intanto, il Difensore Civico regionale, l’avvocato Giuseppe Fortunato, ha chiesto ufficialmente il Piano Urbanistico Attuativo firmato dallo Studio Ferrara al Comune di Ascea”.
Bartolomeo Lanzara spiega che il 22 aprile è stata inviata dalla Regione Campania una documentazione parziale: “Pertanto ho inviato un’istanza di integrazione documenti per chiarimenti urgenti di cui alla legge n. 5, dell’8 febbraio 2005 (Costituzione di una zona di riqualificazione paesistico – ambientale intorno all’antica città di Velia) e sul Piano Urbanistico Attuativo previsto dalla legge con contestuale richiesta di accesso agli atti”.
Il fine dell’azione è scongiurare l’abrogazione della Legge Velia, nata dalla necessità di assicurare un adeguato decoro all’area che circonda il Parco archeologico. “Dopo 17 anni di attesa del piano particolareggiato, oltre a rappresentare, se abrogata, uno sperpero di denaro pubblico, rappresenta anche un grave danno al territorio e ai cittadini – sottolinea Bartolomeo Lanzara – per questo abbiamo chiesto un intervento immediato sul P.U.A. e la ricostruzione dei fatti che hanno portato alla perdita dei 9 milioni previsti dalla legge. Il rischio è che il Comune di Ascea pagherà il P.U. A. previsto dalla legge che probabilmente, dopo 17 anni di attesa, non sarà mai applicato, se la Regione deciderà di abrogare la legge. Per questo ed altri motivi il Codacons vuole capire fino in fondo cosa sta succedendo ed evitare questo spreco di denaro pubblico che graverà ancora una volta sui cittadini”.
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