Una Campania alimentata dal vento e riscaldata dal sole: con 37.983 impianti da fonti rinnovabili presenti in tutti i Comuni nel 2020, la Campania si conferma tra le prime 10 regioni italiane con la maggior potenza installata che si attesta a 3.204,8 mw con un valore medio di 54,7 kw ogni 100 abitanti.
L’eolico è la tecnologia con maggiore potenza installata sul territorio. Rappresenta il 54,4% del totale. Seguono il fotovoltaico elettrico, pari al 27,4% del totale installato, l’idroelettrico e, infine, le bioenergie. È quanto emerge dal Rapporto Comuni Rinnovabili Campania 2021 di Legambiente, presentato stamattina nel Polo tecnologico universitario della Federico II di Napoli.
Rispetto al 2019 è stato registrato un incremento del numero totale di impianti installati sull’intero territorio regionale pari al 6,37%. Gli incrementi delle singole tecnologie vedono nel solare elettrico il comparto impiantistico che fa registrare gli aumenti più importanti con un +6,49%, seguito poi dall’idroelettrico con un +3,33%, dalle bioenergie con un incremento dell’1,06%. La produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili nel 2020 è stata di 5.805,8 Gwh, pari al 49,4%, del totale della produzione territoriale, con un incremento del 4,2% rispetto allo scorso anno.
Complessivamente sono 106 i Comuni campani 100% rinnovabili, quelli in cui la produzione delle fonti installate riesce a superare i fabbisogni elettrici dei cittadini residenti (erano 102 nel 2019). La maggior parte dei Comuni, il 29,2%, si trova in provincia di Salerno .
Segue Avellino con il 24,5%. Terza la provincia di Caserta con il 21,7%, poi Benevento con il 19,8%. Fanalino di coda la provincia di Napoli con il 4,7% dei Comuni. Tra i primi dieci c’è Eboli che con il suo mix di 4 diverse tecnologie come il mini-idrolettrico, il solare e le bioenergie (nello specifico impianti a biogas e bioliquidi) può soddisfare completamente i fabbisogni energetici elettrici delle famiglie residenti.