Sara Manisera, giovane freelance originaria di Pertosa ha ricevuto oggi a Crotone il Premio “Diego Tajani”, in un’aula piena di studenti e studentesse, assieme al procuratore della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri, Antonio Nicaso e Isaia Sales.
La manifestazione, alla sua prima edizione è stata promossa e organizzata dal Centro studi e ricerche Diego Tajani e ha ottenuto il patrocinio dei Comuni di Cutro, Vietri sul Mare e Reggio Emilia. Il Centro Studi è composto da un gruppo di studiosi e professionisti che promuovono la ricerca storiografica su Diego Tajani, magistrato e statista nato a Cutro l’8 giugno del 1827, al fine di valorizzarne l’opera e il pensiero per contribuire alla diffusione della cultura della legalità.
Il premio è stato conferito a Sara per le sue ricerche e la testimonianza sul campo. Gli interessi della 33enne di Pertosa erano chiari sin dalla sua tesi di laurea in Relazioni internazionali sul tema dell’agricoltura e del caporalato e il conseguente sfruttamento dei migranti a Rosarno. In seguito, ha approfondito gli argomenti con un Master in Relazioni del Mediterraneo e mondo arabo.
Da reporter Sara è stata, tra gli altri luoghi, a Beirut e nel Kurdistan iracheno, dove ha incontrato e intervistato il Generale Fadhil Jalil al-Barwari della Golden Division, l’unità speciale antiterrosismo delle Forze armate irachene pronta a dare l’assalto a Mosul.
“Ringrazio tutti, ma in particolare due donne Marwa Mahmoud e Palmina Perri, consigliere comunali di Reggio Emilia che hanno pensato a me”, scrive Sara sui social, confessando che a renderla maggiormente felice non è stata l’assegnazione del premio in sé.
“Di questa bella giornata, mi porto a casa i messaggi ricevuti da alcune studentesse alla fine dell’incontro: ‘abbiamo adorato quello che hai detto e sei di grande ispirazione’. – racconta – A loro ho detto: ‘viaggiate, studiate e poi tornate in Calabria. Abbiamo bisogno di tutta la vostra intelligenza e creatività. Ecco, per me i messaggi di quelle ragazze valgono più di cento premi”.
Sara, vissuta ad Abbiategrasso, è la figlia del pertosano Peppino Manisera e della moglie Gina, di Auletta. La giovane giornalista vive con Pertosa e Auletta un legame molto forte e, appena libera dal lavoro, ritorna a salutare gli affetti.