Far tornare in vita le stazioni ferroviarie non più utilizzate e trasformarle in centri di sviluppo per la cultura, per il turismo, per la tutela ambientale e in genere per tutto ciò che ruota intorno al mondo del sociale, dando vita ad una sinergia tra l’associazionismo no profit e gli enti locali.
E’ questo l’obiettivo che si pone Rete Ferroviaria Italiana con il bando che prevede la possibilità di dare in comodato di uso gratuito i locali delle stazioni ferroviarie “impresenziate”. In tutta Italia le stazioni “morte” sono circa 1700, in provincia di Salerno invece ce ne sono circa 40. Alcune di queste si trovano lungo tratte ferroviarie chiuse al traffico, come per la Sicignano – Lagonegro. Altre invece lungo linee che sono percorse dai treni, ed è il caso della Salerno – Paola, la linea Salerno – Benevento e la Salerno – Metaponto.
Molte di queste stazioni, in particolar modo quelle della Sicignano – Lagonegro, soprattutto nella prima metà del 1900 sono state il punto di arrivo di personaggi che hanno scritto la storia dell’Italia. E’ il caso ad esempio delle stazione di Polla e Montesano sulla Marcellana. Nel 1901 arrivò da Roma in treno Giuseppe Zanardelli allora Presidente del Consiglio dei Ministri del Regno d’Italia. Zanardelli, tra l’altro, avviò una riforma del sistema giudiziario e fece approvare il primo codice penale dell’Italia unita, considerato tra i più liberali e progrediti tra quelli vigenti all’epoca. Zanardelli visitò prima Polla e poi riprese il treno per recarsi a Montesano sulla Marcellana. Da lì fu necessario per lui prendere un calesse per andare nel comune di Moliterno dove incontrò l’allora sindaco Vincenzo Valinoto Latorraca che nel salutarlo gli rivolse delle parole rimaste celebri e che sono lo specchio delle realtà lavorativa di allora, che vedeva migliaia di persone costrette a recarsi all’estero per cercare fortuna. “Signor Primo Ministro – disse il sindaco Valinoto Latorraca – la saluto a nome degli 8mila abitanti di questo comune, 3mila dei quali sono all’estero ed altri 5mila si accingono a seguirli.”
La stazione potrebbe essere riletta per attività culturali quali manifestazioni espositive o museali (anche riguardanti le tradizioni e i costumi locali), per attività bibliotecarie, per orientamento giovanile allo studio o al lavoro (informagiovani), per attività didattiche (alfabetizzazione informatica, linguistica, università della terza età, ecc) o ricostruzione di reti relazionali (Banca del tempo). Ciascuna stazione dispone di numerosi locali al suo interno ed adibire parte dei locali di una stazione a sede di associazionismo non profit che opera nel campo dei servizi sociali di sostegno alla popolazione più esposta e indigente (anziani, malati, poveri, handicappati, drogati e così via) concorre a rinsaldare il concetto di stazione come centro di erogazione di servizi per la collettività e ne favorisce soprattutto nei centri minori la continuità del legame con gli abitanti. Un altro possibile riuso delle stazioni impresenziate potrebbe essere connesso all’apertura di attività imprenditoriali, con particolare riferimento alla legge 44 sull’imprenditorialità giovanile o al recupero di attività tradizionali dell’artigianato locale. I locali dati in comodato devono essere utilizzati senza finalità di lucro e di prassi prevedono interventi di riqualificazione dell’immobile che devono essere eseguiti dal soggetto che beneficia degli spazi. La richiesta deve essere presentata alla direzione territoriale competente di Rete Ferroviaria Italiana. E’ inoltre possibile chiedere in locazione i locali/terreni disponibili di proprietà del Gruppo FS per attività commerciali (durata contratto sei anni più sei anni, come da legge) a canoni di mercato. Le locazioni vengono di prassi assegnate a seguito di gara per l’individuazione del migliore offerente.
- Queste sono le stazioni impresenziate della provincia di Salerno:
Partendo proprio dalla Sicignano – Lagonegro le stazioni impresenziate sono 12: Aluetta, Casalbuono, Casaletto, Galdo, Castelluccio, Montesano – Buonabitacolo, Padula, Pertosa, Petina, Polla, Sala Consilina e Sassano – Teggiano. Nell’elenco pubblicato da Rete Ferroviaria Italiana viene riportato per ciascuna stazione anche lo stato dei locali. Dei 12 in questione solo 2 sono in buone condizioni e nello specifico si tratta delle stazioni di Sala Consilina e Polla, sono invece in pessimo stato quelle di Padula, Casaletto e Castelluccio. Tutte le altre invece rientrano nella categoria “discreto”. Ad essere “impresenziate” sempre in provincia di Salerno non sono solo le stazioni della Sicignano – Lagonegro, ma anche le stazioni presenti sulla linea ferroviaria, attiva, Salerno – Paola. In questo caso le stazioni sono tutte in discrete condizioni e disponibili per essere assegnate in comodato gratuito. In totale sono 17: Albanella, Ascea, Capaccio – Roccadaspide, Capitello, Caprioli, Casalvelino, Celle di Bulgheria, Centola, Omignano Salento, San Nicola Varco di Eboli e Policastro Bussentino, Pisciotta, Rutino, San Mauro La Bruca, Torchiara, Torre Orsaia e Vibonati. Ci sono poi anche 4 stazioni della linea Salerno – Metaponto, ossia Contursi, Ponte San Cono, Eboli e Sicignano degli Alburni ed infine Acquamela, Baronissi, Fisciano, Fratte e Pellezzano.
– Erminio Cioffi –
Finalmente un pizzico di (tardiva) saggezza. Finalmente si adotta il principio che vado ripetendo da una vita: “La massima utilizzazione di un bene” (maggiormente se esso è pubblico).
Mi sento defraudato della possibilità di utilizzare la stazione di Montesano-Buonabitacolo come Centro Culturale fin dagli anni ’80.
Spero che ora venga concessa all’ottima Associazione del posto “LA FERROVIA”. Sicuramente Essa ne farà nobile uso.
Sono comunque felice di tale decisione.