Ecco alcune novità introdotte dal “Decreto Crescita“, sottoscritto dal Governo e che punta alla ripresa imprenditoriale del Paese. 32 articoli suddivisi per quattro argomenti: misure fiscali per la crescita economica, misure per il rilancio degli investimenti privati, tutela del made in Italy e ulteriori misure per la crescita.
Tra queste la reintroduzione del super ammortamento al 130% per i titolari di reddito d’impresa, arti e professioni che effettuano investimenti in beni strumentali nuovi entro il 31 dicembre 2019, la proroga e il rafforzamento del credito d’imposta per ricerca e sviluppo, il credito di imposta per la partecipazione a fiere all’estero pari al 30% con un massimo di 60 milioni di euro, ma anche le modifiche al regime dei forfettari in quanto dovranno effettuare le ritenute sui redditi da lavoro dipendenti corrisposti diventando di nuovo sostituti di imposta, l’aumento delle quote della cosiddetta “Nuova Sabatini” con aliquote differenziate per le PMI e per le grandi imprese, la fattura elettronica obbligatoria per le operazioni con San Marino, l’eliminazione della mini-ires sugli utili reinvestiti (introdotta dalla Legge di bilancio 2019), sostituita da una riduzione progressiva dell’aliquota dal 24% al 20,5%.
Presenti nel Decreto anche incentivi per le imprese che si finanziano con obbligazioni, l’aumento della deducibilità IMU (passaggio della deducibilità dal 40 al 50% per il 2019 al 60% per il 2020-2021, al 70% dal 2022), la riapertura della rottamazione delle multe e dei tributi degli enti locali, il nuovo bonus per le società che acquistano un edificio, lo demoliscono e lo ricostruiscono con riduzioni delle imposte ipo-catastali, l’introduzione del cosiddetto “marchio storico di interesse nazionale” per i marchi di almeno 50 anni i quali saranno soggetti in caso di crisi ad aiuti di Stato, di un nuovo tipo di impresa, la SIS “Società di investimento semplice”, che può investire solo in start-up non quotate in cambio di esenzione dalle imposte sui redditi da capitale.
Tasse ridotte per le imprese che tornano in Italia e sconti fiscali per i cosiddetti “cervelli in fuga”, incentivi per la valorizzazione edilizia e la rivisitazione del “sisma bonus”, modifiche alla disciplina degli incentivi per gli interventi di efficienza energetica e rischio sismico, incentivi alle aggregazioni d’imprese, incentivi per chi investe nella ricerca sulle tecnologie energetiche pulite, il credito d’imposta per le commissioni riferite a pagamenti elettronici da parte di distributori di carburante, ma anche misure di sostegno allo sviluppo dell’attività dei liberi professionisti e per l’assunzione di personale nelle Regioni a statuto ordinario e nei Comuni, oltre ad un piano grandi investimenti nelle zone economiche speciali e nelle aree di crisi complessa, con particolare riferimento a Veneto e Campania e al taglio di 100 milioni per il Bonus Cultura ai diciottenni.
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