Ogni anno le leggi di bilancio introducono una serie di novità che incidono in svariati settori sia economici, sia finanziari e sia sociali e lavorativi. Ci sono state delineate dalla dottoressa Carmen Volta dello Studio Viglione Libretti & Partners.
- Quali sono le principali novità introdotte nel settore del lavoro dalla Legge di Bilancio 2023?
Le novità introdotte sono molteplici, a titolo esemplificativo e non esaustivo si possono citare quelle legate allo sgravio contributivo a carico dei lavoratori dipendenti, alle assunzioni agevolate fino alla prestazioni occasionali. Nello specifico, la nuova manovra finanziaria ha inserito nuove tipologie di sgravi contributivi in vista dell’assunzione di particolari categorie di lavoratori quali percettori di reddito di cittadinanza, assunzione di giovani, assunzione di donne svantaggiate. Il primo sgravio contributivo è destinato all’assunzione di percettori del reddito di cittadinanza. A tale categoria di futuri lavoratori, in caso di assunzione, è stato previsto per il 2023 l’esonero dal versamento del 100% dei previdenziali INPS a carico dei datori di lavoro per un periodo non superiore a 12 mesi e con un limite massimo di 8.000 euro su base annua. Tale sgravio spetta anche per le trasformazioni dei contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato, purché ciò durante l’anno in corso. Inoltre è stato prorogato per il 2023 l’incentivo assunzione under 36, cioè l’esonero contributivo previdenziale, già previsto per il 2022, a favore dei datori di lavoro che assumano a tempo indeterminato giovani di età inferiore a 36 anni che non siano mai stati occupati a tempo indeterminato con il medesimo o con altro datore di lavoro. Lo sgravio contributivo (con esclusione dei premi e contributi INAIL) della durata di tre anni è totale entro il limite annuo di 8.000 euro per ciascuna nuova assunzione contro i precedenti 6.000 euro. Per le assunzioni effettuate nelle regioni Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna l’esonero sarà riconosciuto per un periodo massimo di quattro anni. Anche tale sgravio si applica alle trasformazioni dei rapporti di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato effettuate nel 2023.
- Confermato anche l’incentivo per l’assunzione donne. Presenta novità?
Sì, è stato prorogato per il 2023 anche l’esonero contributivo totale (con esclusione dei premi e contributi INAIL) a favore dei datori di lavoro per l’assunzione di donne di qualsiasi età a tempo determinato o indeterminato. L’esonero spetta nel limite massimo di 8.000 euro annui, contro i precedenti 6.000 euro, per la durata di 12 mesi in caso di assunzioni a tempo determinato e di 18 mesi in caso di assunzioni o trasformazioni a tempo indeterminato. Le assunzioni in questione devono comportare un incremento occupazionale netto calcolato sulla base della differenza tra il numero dei lavoratori occupati rilevato in ciascun mese e il numero dei lavoratori mediamente occupati nei 12 mesi precedenti. La disciplina dello sgravio in questione riprende quella dell’analoga misura introdotta dalla riforma Fornero (legge n. 92/2012) per cui riguarda donne con almeno 50 anni di età e disoccupate da oltre 12 mesi, donne di qualsiasi età disoccupate da almeno 6 mesi e residenti in zone svantaggiate, donne disoccupate da almeno 24 mesi ovunque residenti, nonché donne di qualsiasi età impiegate in settori economici caratterizzati da accentuata disparità occupazionale uomo/donna e disoccupate da almeno 6 mesi.
- Quali sono le novità in merito al lavoro agile?
La nuova manovra finanziaria ne ha previsto la proroga fino al 31 marzo 2023 per i lavoratori del settore privato che sono definiti “fragili”, in quanto affetti da patologie individuate dal Decreto del Ministero della Salute del 4 febbraio 2022. Tali soggetti, a garanzia dello svolgimento della prestazione lavorativa, potranno essere adibiti anche a diversa mansione compresa nella medesima categoria o area di inquadramento, senza alcuna decurtazione della retribuzione, fermo restando l’applicazione delle disposizioni dei contratti collettivi nazionali di lavoro vigenti, ove più favorevoli.
- Si è parlato molto di prestazioni occasionali. Ci sono stati cambiamenti in materia?
La legge di Bilancio è intervenuta anche sulla disciplina dei contratti a prestazione occasionale, in particolare è stato aumentato da 5.000 a 10.000 euro il limite massimo dei compensi che, nel corso di un anno civile, possono essere corrisposti da ciascun utilizzatore per le prestazioni occasionali, con riferimento alla totalità dei prestatori. Resta, invece, fermo a 5.000 euro il compenso massimo che può essere percepito da ciascun prestatore nel corso dell’anno civile. Previste le prestazioni occasionali anche nell’ambito delle attività di discoteche, sale da ballo, night club e la possibilità di ricorrere alla prestazione occasionale anche nel caso in cui datori di lavoro abbiano alle proprie dipendenze fino a 10 lavoratori subordinati a tempo indeterminato contro i 5 previsti dalla previgente normativa.
- Per quanto concerne il settore familiare quali sono state le novità introdotte dalla manovra finanziaria?
Importanti novità sono state introdotte anche in tale settore, specificatamente è stato previsto l’incremento dal 30% all’80% dell’indennità per congedo facoltativo di maternità o in alternativa di paternità nel limite massimo di un mese, retribuito all’80% fino al sesto mese di vita del bambino. Sempre da quest’anno sono state previste modifiche all’assegno unico e universale con un incremento del 50% dell’assegno per le famiglie con figli di età inferiore a un anno e per le famiglie con tre o più figli di età compresa tra uno e tre anni e con ISEE fino a 40 mila euro. Confermate, Inoltre, e rese strutturali le maggiorazioni già previste in passato per ciascun figlio disabile a carico senza limite di età. Infine, nelle more di un’organica riforma delle misure di sostegno alla povertà e di inclusione attiva, è stata rivista la disciplina sul reddito di cittadinanza attraverso modifiche normative che ne limitano la portata e ne riconoscono il beneficio per un massimo di 7 mensilità, fatti salvi casi particolari e con la previsione della sua abrogazione nel 2024. Possiamo dunque affermare che la nuova manovra finanziaria, del valore di circa 35 miliardi di euro, oltre ad approntare importanti misure contro il caro energia, nonché incentivi per le imprese e aiuti alle famiglie, ha previsto il taglio del cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti con redditi bassi, attraverso la conferma e la modifica di agevolazioni di cui beneficeranno non solo i lavoratori, ma anche le imprese, nel tentativo di agevolare le categorie più deboli e ridurre i tassi di disoccupazione che, soprattutto in alcune aree del Paese risultano ancora insostenibilmente elevate.