A 37 anni dal terremoto che il 23 novembre 1980 rase al suolo molti comuni dell’Irpinia, della Basilicata e dell’Alto Sele, la città di Laviano che fu distrutta e contò 303 morti, ha ricordato ieri sera quel tragico evento che cambiò per sempre il volto della città.
A presiedere le celebrazioni in ricordo delle vittime del sisma, il vice presidente del Senato, Maurizio Gasparri che insieme agli amministratori locali e al sindaco di Laviano, Oscar Imbriaco, ha ricordato le vittime e incontrato i superstiti.
Durante l’incontro, il sindaco Imbriaco ha consegnato al senatore Gasparri la documentazione relativa ai lavori di ricostruzione da ultimare e un dossier sulle aree industriali del Cratere.
“Ci auguriamo che prima della fine di questa legislatura lo Stato completi le opere di ricostruzione” ha spiegato Imbriaco.
Nitidi i ricordi di Gasparri su quei tragici giorni post sisma e le relative difficoltà: “Ricordo le tante bare accatastate le une sulle altre, le macerie e la distruzione apocalittica che il sisma provocò” ha ricordato il senatore che nel 1980 era un giovane giornalista.
“Ne seguirono tante discussioni da quella emergenza, dai soccorsi alla ricostruzione. A distanza di 37 anni dalla tragedia del sisma non bisogna cancellare la memoria di quanto accaduto – ha chiarito Gasparri – Ci sono dei problemi pregressi legati alla mancanza di collegamenti e di infrastrutture nel Mezzogiorno e che hanno ritardato ulteriormente la ricostruzione. Il sisma ha solo aggravato le carenze presenti prima, portando il Sud a restare indietro“.
L’incontro si è concluso con la cerimonia di deposizione di una corona di alloro del Senato, in memoria delle vittime del sisma davanti al monumento a loro dedicato, tra il ricordo e la commozione dei sopravvissuti a quella tragica notte.
– Mariateresa Conte –