A Laviano la localizzazione di un plastico raffigurante il paese prima del sisma del 1980 ha spinto i cittadini a sottoscrivere una petizione popolare per chiederne il cambio di posizione.
Il sisma del 23 novembre 1980, che distrusse e rase al suolo l’Irpinia e i paesi dell’Alto Sele, portò morte e distruzione. La furia del terremoto portò via tutti i ricordi dei cittadini di Laviano, tranne il Castello normanno e qualche casolare di campagna. Da quella notte, infatti, la vita dei lavianesi cambiò per sempre. Oggi la generazione dei sopravvissuti al terremoto ricorda con nostalgia la vecchia cittadina. Nostalgia e storia che, nel 2010, spinsero la Giunta Comunale ad approvare una delibera di realizzazione di un plastico architettonico raffigurante il paese prima del sisma.
Il plastico, realizzato da due architetti salernitani, costò circa 16mila euro. Realizzato con materiali innovativi e leggeri, tra cui plexiglass, e lungo 4 metri, il plastico è custodito nel Castello normanno del paese.
Con il passare degli anni e a causa delle infiltrazioni di umidità, però, sta subendo dei danni. Una situazione che preoccupa i cittadini, che spiegano:“Il plastico è l’unico ricordo del nostro paese prima del sisma, l’unico modo per raccontare come le nostre vite siano cambiate da quella notte. Chiediamo la delocalizzazione del plastico in altri locali, affinché non sia soggetto a fattori climatici avversi. Il castello normanno è visitabile pochi giorni all’anno, cosa che ne ostacola la visione ai turisti, oltre alla difficoltà per anziani e disabili a raggiungerlo”.
Ma il primo cittadino Oscar Imbriaco non ci sta alle polemiche. “Stiamo valutando l’idea della delocalizzazione del plastico – risponde Imbriaco – Per quanto riguarda l’umidità che ha provocato dei danni al plastico, non credo che altri locali possano essere esenti dal problema. Il plastico è realizzato anche con materiali naturali, quindi è normale che possano verificarsi dei danni”.
– Mariateresa Conte –