È stata presentata ieri, a Muro Lucano, l’iniziativa “Santuario dell’acqua potabile”, che collega le sorgenti della Basilicata alla Campania nella battaglia contro le trivellazioni petrolifere.
“Nessuno tocchi le nostre acque”: così risponde Franco Ortolani, geologo e docente, nonché promotore dell’iniziativa, a chi autorizza la ricerca di idrocarburi in Basilicata.
“L’area interessata alla ricerca di idrocarburi – spiega Ortolani- è una zona sismica e ricca falde acquifere. Il territorio di Muro Lucano e della Basilicata presenta una grande condotta idrica potabile che alimenta le sorgenti dell’avellinese, del Tanagro e della Valle del Sele, con una portata media di 200 litri al secondo”.
Secondo lo studioso, infatti, la ricerca petrolifera inquinerebbe tutto il distretto idrico della Basilicata e del salernitano, tra cui l’acqua potabile di Valva, Santomenna, Contursi Terme, Castelnuovo di Conza, Colliano, Laviano, Oliveto Citra, San Gregorio Magno, Romagnano al Monte, Buccino, Palomonte, Caggiano, Auletta, Ricigliano e Salvitelle.
All’evento hanno partecipato, tra gli altri, anche i sindaci della Valle del Sele-Tanagro.
– Mariateresa Conte –
I Sindaci in quella occasione erano tutti d’accordo nel deliberare entro trenta giorni sul “Santuario dell’acqua potabile”.
Qualcuno sa perchè i Comuni ad oggi non hanno ricevuto la bozza di delibera da sottoporre al Consiglio?