La notizia della tragedia che è costata la vita sabato scorso a due figuranti, durante una rievocazione storica dedicata al brigantaggio a Potenza, mi ha fatto tornare alla mente scene e rumori che da qualche anno si ripetono anche durante alcune rievocazioni storiche che vengono fatte nel Vallo di Diano.
Le scene e i rumori sono legati proprio all’utilizzo di fucili d’epoca utilizzati da gruppi di archibugieri durante i “revival” storici.
E’ bene precisare che non ho nulla contro queste manifestazioni anzi, più ce ne sono e meglio è, visto l’afflusso di persone che portano nei paesi, però sarebbe opportuno se gli organizzatori evitassero, magari, l’utilizzo di armi di questo tipo che è pur vero che sono caricate a salve, come lo era anche il fucile della tragedia di Potenza, ma la probabilità che possa succedere qualcosa c’è anche se è minima. Ciò significa che queste armi, potenzialmente, possono trasformarsi in ordigni cosi come è accaduto sabato scorso.
Questo rischio non è frutto di suggestione ma è stato confermato anche da un esperto di armi appartenente alle forze dell’ordine che, in una lunga conversazione telefonica, mi ha spiegato che anche se si tratta di armi e/o riproduzioni che risalgono ad epoche diverse (i fucili sono del periodo del brigantaggio – 1800 – e i cosiddetti “tromboni” del 1400) il sistema di carica ed il rischio che possa andare qualcosa storto se l’arma è difettosa, c’è sempre, quindi perchè correrlo?
Fare a meno del boato degli archibugi e dei fucili ad avancarica gioverebbe anche a molti bambini visto che molto spesso iniziano a piangere per lo spavento.
Meglio evitare che qualche “finta” fucilata possa trasformarsi in una “vera” tragedia.
– Erminio Cioffi –