Il 118 di Sala Consilina viene spostato dalla sua sede nel centro del paese, in via Giocatori, e da circa un mese è stato trasferito in località Tressanti a Trinità presso la struttura che ospitava l’ex Tribunale.
Alcuni volontari lamentano i disagi che si sono venuti a creare dopo il trasferimento, non solo logistici ma anche per quanto riguarda la rapidità d’intervento durante le emergenze.
“La postazione dove attualmente è stato allocato il 118 non è proprio idonea per un servizio di emergenza – riferiscono i volontari – Il 118, come ben si sa, è un servizio che lavora 24 ore su 24 in emergenza quindi l’ambulanza deve essere distante dagli operatori al massimo 10 metri. Qui dobbiamo percorrere tutto il fabbricato, aprire le porte, aprire il cancello e uscire sulla strada e si perde tempo. Per una persona che chiama il 118 un minuto vale a dire quasi un’ora di attesa. Abbiamo anche disagi nel rientrare in sede. Quando usciamo per il trasporto dei pazienti Covid abbiamo difficoltà per fare la sanificazione dell’ambulanza perché il garage dove dobbiamo farla è distante circa 800 metri ed è in una parte scomoda dove il mezzo di soccorso non entra”.
Nella nuova sede c’è anche il problema delle auto che vengono lasciate davanti al cancello che ritardano così il lavoro dei sanitari e del traffico essendo Trinità uno dei punti nodali del paese.
Per quanto riguarda la decisione del trasferimento chiariscono che enti e cittadini ancora non sono stati avvisati del cambiamento di sede. “Sappiamo per voci traverse che siamo stati trasferiti perché addirittura lì dovranno fare altri servizi per la popolazione. Ci hanno trasferiti senza comunicarci il perché, il Comune ci ha mandato lo sfratto e allocato qui, dove facciamo gli accampati. Questi servizi li mettono a disposizione i Comuni e vanno dati in comodato d’uso”.
“Chiediamo il raggiungimento dell’ambulanza immediato e delle stanzette con un bagno vicinissimo perché abbiamo telefono e tablet da controllare – concludono – Per andare in bagno, essendo lontano, dobbiamo portarli con noi. Siamo anche sprovvisti di un filo che deve portare la corrente 220 volt vicino le ambulanze essendo dotate di apparecchiature che vanno messe sotto carica”.