“La Basilicata ha il diciassettesimo prodotto a marchio. Promozione e valorizzazione dei prodotti tipici del territorio, sempre più apprezzati dai mercati e capacità di aggregazione dei produttori che auspichiamo possano utilizzare sempre più gli strumenti di protezione e tutela. Dopo oltre 10 anni di attesa, grazie anche al lavoro degli uffici dipartimentali, l’indicazione geografica protetta (IGP) per la Lucanica di Picerno può essere commercializzata fregiandosi del riconoscimento europeo di qualità attribuito sia per i luoghi che alle tecniche di produzione, peculiari insieme a caratterizzarne gusto e tradizione”.
A dichiararlo è l’assessore alle Politiche agricole e forestali, Luca Braia, in una conferenza stampa tenutasi presso il Dipartimento Agricoltura a Potenza a cui hanno partecipato anche il Presidente del Consorzio Lucanica di Picerno, Giovanni Lettieri, il professor Ettore Bove dell’Unibas, l’assessore all’Agricoltura del Comune di Picerno, Nicola Figliuolo, i rappresentanti degli imprenditori coinvolti nella produzione del salume e i sindaci dei 14 comuni dell’area di produzione.
“Con soddisfazione per il grande lavoro che stiamo portando avanti sull’agroalimentare lucano – prosegue Luca Braia – Diventano così 11 i prodotti di qualità per il food lucano, a cui si aggiungono i sei marchi del vino, che complessivamente generano oggi 4,5 milioni di euro di valore alla produzione. Le produzioni IGP e DOP sono fetta consistente del nostro agroalimentare, dal potenziale economico in crescita, e che auspichiamo possano maggiormente avvalersi dell’utilizzo della protezione, potenziando ulteriormente sul territorio, la filiera completa, dalla produzione alla trasformazione e di conseguenza alla vendita nei canali distribuitivi”.
La salsiccia o Lucanica di Picerno è un salume dalla storia antica, di cui vi è traccia sin dal primo secolo avanti Cristo negli scritti di Marco Terenzio Varone. Prodotto e produzione fortemente legati alla identità di un territorio dove sono localizzate diverse aziende zootecniche suinicole e, soprattutto, i tre salumifici consorziati. Una produzione di circa 815mila kg di salsiccia all’anno (di cui 15mila kg di produzione casereccia) che per l’80% viene venduta fuori dai confini regionali, Puglia e Campania in primis.
“Un valore economico di circa 7,3 milioni di euro – conclude – per la produzione di salumi proveniente dall’areale di produzione che comprende i 14 comuni di Picerno, Tito, Satriano di Luania, Savoia di Lucania, Vietri di Potenza, Sant’Angelo Le Fratte, Brienza, Balvano, Ruoti, Baragiano, Bella, Muro Lucano, Castelgrande, Sasso di Castalda. Nel maggio scorso, il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ha autorizzato l’uso del marchio temporaneo, che garantisce, fino alla ufficialità del riconoscimento prevista per settembre, la protezione della denominazione del prodotto che rispecchia il disciplinare per la Lucanica di Picerno Igp e i produttori del Consorzio di tutela”.
– Miriam Mangieri –