E’ stato approvato ieri alla Regione Campania il disegno di legge che consolida la condizione degli operai idraulico-forestali. Per i sindacati questo risultato rappresenta una vittoria di grande importanza, frutto di una lunga e tenace battaglia portata avanti dal basso, dalle lavoratrici e dai lavoratori del comparto forestale.
“È grazie alla loro determinazione e alle mobilitazioni che si è potuto giungere a una soluzione tanto attesa quanto necessaria” commentano Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil.
Sul disegno di legge è intervenuto anche l’assessore regionale all’Agricoltura Nicola Caputo. “Con l’adozione di questo provvedimento – ha commentato – rafforziamo il sistema di prevenzione del dissesto idrogeologico dei nostri territori e consolidiamo la condizione degli operai idraulico-forestali che da tempo attendono una stabilizzazione. Questo disegno di legge rappresenta un passo fondamentale per migliorare la sicurezza e la gestione del nostro territorio, affrontando le sfide del dissesto idrogeologico con maggiore efficacia”.
E’ un grande passo per i circa 1300 operai idraulico-forestali in servizio presso le Comunità Montane e le Amministrazioni provinciali che da anni attendono una stabilizzazione.
“Un provvedimento a cui ho lavorato su impulso del Presidente De Luca sin dai primi giorni del mio insediamento come assessore all’Agricoltura della Regione Campania, superando ostacoli di carattere normativo, giuridico e finanziario – ha spiegato Caputo – Riusciremo a normalizzare la posizione degli oltre 1.300 lavoratori che rappresentano un elemento fondamentale per la tutela e la salvaguardia di un territorio complesso e articolato come quello forestale. È stata data grande attenzione per un settore nevralgico per la Campania”.
“Il provvedimento approvato consegue il duplice risultato di dare risposte decisive ai lavoratori idraulico-forestali e ai territori della nostra regione che chiedono interventi per la manutenzione e il contrasto ai dissesti idrogeologici. Questo non è un punto d’arrivo, per quanto importante, ma un nuovo inizio per il rilancio dell’azione delle Comunità Montane e delle Province in favore della sicurezza dei nostri territori – ha concluso Caputo – Con questo importante provvedimento abbiamo messo fine al precariato ma, nel contempo, abbiamo inserito rigorosi paletti per evitare il ripetersi di assunzioni indiscriminate e non sostenibili dal punto di vista finanziario. È previsto un vincolo alla dinamica assunzionale ancorato ad un preciso tetto di spesa. Inoltre, le nuove assunzioni saranno possibili solo all’esito di procedure selettive svolte nel rispetto dei principi di cui all’articolo 97 della Costituzione e, comunque, nei limiti delle risorse disponibili”.