“Molto prima delle leggi, che regolano i rapporti tra cittadini, e molto più estesamente dei rapporti economici, che muovono le relazioni tra soggetti dotati d’interesse, la generosità si trova alla base dello ‘stare insieme’ dei soggetti civili, siano essi persone o istituzioni“.
A dirlo, emozionato, è l’imprenditore di Teggiano Cono Morello che giorni fa ha avviato una raccolta fondi, chiedendo soprattutto l’aiuto degli imprenditori del Vallo di Diano, per l’acquisto di macchinari e varie attrezzature da destinare all’ospedale “Luigi Curto” di Polla.
La generosità dei cittadini del Vallo ha raggiunto una somma considerevole, ad oggi: 123.806 euro.
“Quello che sembrava un traguardo difficile da raggiungere è stato invece valicato con facilità – afferma Cono Morello – grazie allo stare insieme. Siete stati meravigliosi. Purtroppo non con la stessa facilità è stato possibile ed è possibile reperire il materiale sociosanitario necessario, ma noi non ci arrendiamo e nell’attesa vi diciamo ancora grazie“.
Con la raccolta fondi è stato già possibile consegnare un ventilatore per anestesia e 1.152 flaconi da 100ml “Mani sicure”, gel alcolico per mani certificato.
Grazie al sostegno dei tanti che hanno versato il proprio contributo questa è la merce in arrivo, già consegnata al corriere: 6 Monitor Vital Sign Multiparametrici per il monitoraggio di parametri fisiologici vitali, pressione sanguigna non invasiva NIBP, Saturazione SpO2, Elettrocardiogramma ECG e Temperatura; un ventilatore presso-volumetrico modello Luna 3.5 completo di accessori; 1.000 flaconi da 500 ml con pompetta erogatore “Mani sicure”.
Sono, invece, già stati ordinati, ma risultano bloccati a Fiumicino da giorni: 500 tute mediche, protezione completa; 4.000 maschere FFP2; 500 camici impermeabili DPI; 600 occhiali medicali; 3.000 maschere FFP3 con valvola; 3.000 Maschere chirurgiche viso; 3.000 guanti Blue Nitrile Glove; 1.000 calzari/sovrascarpe.
“Donare è includere – dice Morello -, inglobare nel proprio orizzonte affettivo e relazionale, spostare un confine. Grazie di cuore“.
– Paola Federico –