“Osservo, mio malgrado, che a nulla è valsa una sentenza del TAR Basilicata, storica per questa Regione e non solo, in quanto l’abilità amministrativa del Sindaco di Vietri è riuscita a farne strame“. Così la consigliera regionale di Parità, Ivana Pipponzi, dopo la ricomposizione della Giunta comunale di Vietri di Potenza da parte del sindaco Christian Giordano. L’atto si è reso necessario in seguito alla sentenza del Tar che aveva annullato il decreto di nomina della Giunta in seguito al ricorso di un’elettrice e della consigliera Pipponzi per l’assenza di donne nell’esecutivo.
“Il principio accolto dal TAR che ho contribuito a sostenere attraverso l’appoggio del ricorso fatto da una donna elettrice di Vietri, – spiega la consigliera di Parità – è quello contenuto nella nostra Carta Costituzionale agli articoli 3 e 51 laddove si afferma l’uguaglianza dei sessi e la cultura paritaria, propria dei Costituenti. Il TAR, per suo ambito di agire, non poteva che sanzionare il procedimento amministrativo carente utilizzato dal Sindaco in sede di prima nomina della Giunta Comunale“. Secondo Ivana Pipponzi la risposta alla sentenza del Tar “ha prodotto come unico risultato quello di aver toccato l’orgoglio maschile del Sindaco che, attraverso un nuovo e più attento procedimento, ha provveduto alla riproposizione della stessa giunta comunale, formata da soli uomini, gli stessi di prima“.
“In quanto all’operato del Sindaco, – continua – rilevo che poco ha compreso della profondità della sentenza del TAR, testimoniando ancora una volta la necessità di un intervento legislativo finalizzato a rendere attuato il principio costituzionale su richiamato. La Legge Delrio, constatando a distanza di 50 anni dall’entrata in vigore della Costituzione, la mancata attuazione del principio della Parità in essa affermato, ha colmato il vuoto ‘imponendo’ agli Enti con un numero di abitanti superiore a 3.000 , di avere almeno il 40% di rappresentanza di uno dei due generi. Con questa Legge non ha inteso superate il dettato Costituzionale per i Comuni più piccoli ma si è semplicemente rimesso alla sensibilità degli Amministratori. Quella sensibilità che il Sindaco di Vietri ha dimostrato di non avere“.
La Pipponzi spiega di aver agito giudizialmente solo nei confronti di questo Comune e non di altri che pure si trovano nella stessa condizione perchè “la Consigliera di Parità può solo affiancare il ricorso proposto da un cittadino elettore, non ha la possibilità di proporlo direttamente. Nel caso di Vietri si è verificata questa condizione che ho colto proprio per offrire uno stimolo agli amministratori affinché avessero potuto comprendere come nel terzo millennio occorra superare in via definitiva la cultura di genere derivante dal passato“.
“Alla luce dell’affermazione di forza posta in essere dal Sindaco di Vietri, – prosegue la consigliera regionale – comprendo che siamo ancora lontani dall’ottenere questo risultato ed è solo un’aggravante rilevare che tale cultura alberghi in un giovane che dovrebbe essere già cresciuto in un periodo storico diverso dove è quotidiano questo dibattito“.
– Chiara Di Miele –
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