La dottoranda di Ricerca in Ingegneria per l’Innovazione e lo Sviluppo Sostenibile della Scuola di Ingegneria dell’Università della Basilicata, l’ingegnere Nicla Lamarucciola, con un lavoro di tesi sull’utilizzo del legno per la protezione sismica degli edifici, è stata la prima classificata della competizione “3A3M”, indetta dall’Accademia Pugliese delle Scienze per i neo Dottori di Ricerca che hanno conseguito il titolo negli anni 2020 e 2021 provenienti dalle Università della Puglia, Basilicata e Molise.
La competizione si è svolta a Bari dove, dopo una preselezione iniziale, i candidati hanno dovuto illustrare in un tempo di tre minuti, utilizzando un linguaggio scientificamente rigoroso e allo stesso tempo tale da poter essere apprezzato da un pubblico quanto più possibile vasto, i risultati del lavoro di ricerca dei tre anni di Dottorato in varie aree tematiche: Scienze Applicate, Scienze di Base, Scienze Economico-Giuridiche, Scienze Mediche e della Vita, Scienze Umanistiche.
La graduatoria finale dei vincitori include sei progetti dell’Università della Basilicata di diverse aree tematiche. Lamarucciola, risultata prima a pari merito con una dottoranda dell’Università di Foggia, ha esposto il suo lavoro di tesi dal titolo “Risposta numerica e sperimentale di un edificio intelaiato multipiano in legno dotato di sistemi di post-tensione e dissipazione supplementare di energia” (Experimental and numerical seismic response of multi-storey post-tensioned timber framed buildings with supplemental damping systems).
L’importanza della ricerca nell’ambito dell’ingegneria sismica, ha spiegato Lamarucciola, “è legata al duplice obiettivo di ottenere edifici resilienti al sisma ed ecosostenibili, utilizzando il legno come materiale da costruzione, in linea con le recenti politiche del ‘green deal’. La ricerca ha evidenziato l’efficacia dell’applicazione di sistemi di controventi dissipativi dotati di dispositivi isteretici applicati a edifici multipiano in legno lamellare con post-tensione. Tale tecnologia di protezione sismica ha la funzione di abbattere il livello di danno sulla struttura, anche dopo sismi di forte intensità, concentrandolo soltanto nei dissipatori, che possono essere facilmente sostituiti dopo l’evento sismico, senza interruzioni di funzionalità dell’edificio. I test sperimentali sul prototipo di struttura con controventi dissipativi – ha concluso – sono stati svolti nel Laboratorio Prove Materiali e Strutture dell’Unibas, con la supervisione del tutor scientifico e direttore del Laboratorio, il docente Felice Carlo Ponzo, e co-tutor scientifico, l’ingegnere Antonio Di Cesare”.
Ai vincitori sarà consegnato un attestato di merito e sarà pubblicato un extended abstract del loro lavoro di tesi di Dottorato in un volume speciale degli “Atti e Relazioni” dell’Accademia Pugliese delle Scienze.
I primi tre classificati presenteranno i loro lavori nel corso della premiazione che si svolgerà il 10 dicembre nell’Aula Magna “Aldo Cossu” del Palazzo dell’Ateneo dell’Università di Bari.