Una cerimonia commovente, con sobrietà, certamente, la impone l’emergenza sanitaria da Covid-19; ma non è mancato il ricordo. Questa mattina la comunità di Sanza si è ritrovata dinanzi al Cippo a memoria della Spedizione di Sapri, per ricordare gli accadimenti del 2 luglio del 1857: la Spedizione di Carlo Pisacane ed i suoi trecento “giovani e forti”.
La fine del sogno rivoluzionario di Carlo Pisacane, il significato della libertà, al centro del breve intervento del sindaco Vittorio Esposito e del Consigliere comunale Antonio Citera. Un momento importante arricchito dalla breve relazione dello storico locale, prof. Felice Fusco. Poi la deposizione di una corona d’alloro ed il silenzio intonato dal maestro Pino Pinto.
Presenti alla cerimonia il Luogotenente dell’Arma dei Carabinieri, Antonino Russo, il Tenente della Polizia Municipale Vincenzo Manduca ed una rappresentanza della locale Sezione Combattenti. Il momento commemorativo è stato voluto dall’Amministrazione comunale di Sanza, presso il Cippo di Pisacane, lungo la Statale 517, in località Vallone dei Diavoli, dove la mattina del 2 luglio 1857 avvenne lo scontro tra coloro che scamparono all’eccidio di Padula, alle mura della Certosa, il giorno prima, e le guardie urbane.
La storia di una delle pagine gloriose, scritte nel libro della Patria dai valorosi trecento che appartiene al patrimonio politico e culturale della nazione, si consumò a Sanza. Anche quest’anno, come da tradizione, la comunità ha ricordato quel che avvenne 164 anni fa, con l’annuncio da parte del consigliere Citera che a settembre ci sarà un convegno sul tema con la presenza dei vertici della scuola militare “Nunziatella” di Napoli, di cui Pisacane era allievo.
Il parroco, don Giuseppe Spinelli, ha concluso la celebrazione con la preghiera e la benedizione. La manifestazione si è tenuta nel rispetto delle norme anti-Covid.