Eliminare definitivamente l’epatite C è certamente un obiettivo ambizioso e che, grazie alla possibilità per tutti i pazienti di accedere a trattamenti innovativi che curano definitivamente l’infezione quasi al 100%, può diventare realtà. Per raggiungere questo obiettivo occorre insistere sull’aspetto educazionale e quindi veicolare informazioni semplici, chiare e alla portata di tutti. Ciò vale ancor di più per la Campania, che storicamente presenta uno dei tassi più elevati di diffusione dell’epatite C.
Nonostante la pandemia, l’Associazione Epac onlus, da 20 anni al fianco dei pazienti con malattie epatiche, ha ideato un progetto, sposato da FederFarma Campania, che si prefigge di divulgare a attraverso 1650 Farmacie campane aderenti alla rete FederFarma, materiale informativo in grado di fornire indicazioni utili per indirizzare i pazienti che ancora non hanno ricevuto le cure innovative verso le strutture ospedaliere autorizzate ad effettuare tali trattamenti.
“Siamo soddisfatti per due motivi – commenta il Presidente di EpaC onlus Ivan Gardini – Il primo è il fatto di riuscire a realizzare una campagna informativa regionale in un momento durissimo come questo, dove la pandemia sta mettendo a dura prova i Sistemi Sanitari Regionali, ed il secondo nasce dal fatto di avere ricevuto il sostegno di FederFarma Campania: senza la loro sensibilità ed il loro aiuto non ce l’avremmo mai fatta. Ci auguriamo che una tale attività di educazione e prevenzione sia replicata anche in altre regioni, poiché ci consentirà di fare ulteriori passi in avanti verso l’eliminazione dell’epatite C nel nostro Paese”.
“La rete delle farmacie – ha dichiarato il presidente Mario Flovilla – da sempre è al servizio dei cittadini non solo per la distribuzione dei farmaci ma anche per sostenere informazione e prevenzione. Collaborare con l’Epac per superare gli ostacoli dell’epatite C ed iniziare un percorso per la sua completa eradicazione dal nostro Paese. Grazie all’Epac che ci ha reso partecipi di un progetto di tale portata”.
Il progetto è realizzato grazie al contributo non condizionante del Community Award promosso da Gilead Sciences.
– Chiara Di Miele –