La Banca Monte Pruno ospite d’onore alla XIII edizione della Festa dei Campani nel Mondo, svoltasi ieri sera presso il “Villa Barone Manoz” nel Bronx, a New York.
Ad accogliere la delegazione guidata dal Direttore generale Michele Albanese è stato il Presidente della Federazione delle Associazioni campane negli Stati Uniti d’America Nicola Trombetta, alla presenza, tra gli altri, del primo Vicepresidente Marcello Lonardo, del Vicepresidente statale Ciro Sarra, del Consigliere dello Stato di New York Rocco Manzolillo e dei consiglieri degli Stati del Connecticut, dell’Illinois, del New Jersey e della Pennsylvania.
Nel corso della serata di gran gala, durante la quale è stato conferito il Premio di “Uomo dell’Anno” al Governatore della Campania Vincenzo De Luca, è stato sottoscritto il progetto tra la Banca Monte Pruno e la Federazione delle Associazioni Campane in America “Giovani italo-americani alla scoperta delle loro origini” che permetterà a dieci giovani di origini campane di età compresa tra i 18 ed i 35 anni figli di soci aderenti alla Federazione di essere ospiti della Banca Monte Pruno.
“Ringraziamo la sensibilità, la lungimiranza e la disponibilità del Direttore generale della Banca Monte Pruno Michele Albanese per la sua vicinanza che da tempo ci dimostra – ha affermato il Presidente della Federazione delle associazioni campane in America Nicola Trombetta – Grazie a questo progetto potremo mantenere costantemente vivo il rapporto con la nostra madre terra e soprattutto sarà un’opportunità per i nostri nipoti, di seconda e terza generazione, di poter mantenere e rinforzare il legame con la terra d’origine”.
“Siamo noi che ringraziamo tutti i membri della Federazione delle associazioni dei campani in America per questa opportunità che hanno concesso alla Nostra Banca di far sentire ancora di più la nostra vicinanza ai nostri connazionali che vivono in America – ha dichiarato il Direttore generale della Banca Monte Pruno Michele Albanese – Costruire ponti con questi nostri connazionali lo sentiamo come un dovere che ci rende orgogliosi perché ci fa sentire parte integrante con una comunità che non vuole assolutamente perdere le sue radici ed essere diventati loro interlocutori privilegiati, per noi è un grandissimo onore”.
– redazione –