In attesa delle circolari esplicative della recente legge sulla Sicurezza, “per contribuire ad offrire un’ipotesi di soluzione ai paventati problemi conseguenti alla mancata iscrizione all’anagrafe comunale dei richiedenti asilo“, il comitato “Se non ora quando-Vallo di Diano” ha scritto ai sindaci del comprensorio. Suo timore è che i richiedenti asilo possano diventare fantasmi, con rischi non trascurabili per tutti gli appartenenti alla comunità di riferimento.
Per ovviare a ciò il comitato, pur nel rispetto della legge 132/2018 che al proposito si limita ad escludere che il permesso di soggiorno in mano ai richiedenti asilo “possa essere documento utile per formalizzare la domanda di residenza“, ha proposto ai sindaci del Vallo di Diano, come possibile soluzione all’impasse interpretativa, quanto consigliato da due avvocati dell’Associazione studi giuridici sull’immigrazione.
“Atteso che il documento non sia più valido, il richiedente asilo avrebbe comunque diritto ad essere iscritto all’anagrafe del Comune in cui risiede – si legge in una nota del comitato ‘Se non ora quando’ – se in grado di esibire un altro documento, alternativo al permesso di soggiorno, comprovante la sua posizione di immigrato regolare in Italia. I rappresentanti istituzionali, nonché gli ufficiali preposti, verificato che il richiedente asilo abbia dato avvio al procedimento per il riconoscimento della prevista protezione attraverso la compilazione del modello C3, e/o sia stato oggetto di identificazione effettuata dalla Questura competente nell’occasione, potrebbero autorizzare la richiesta di iscrizione all’anagrafe comunale individuata sulla base dei correlati documenti“.
“Una soluzione del genere consentirebbe di approntare le misure necessarie a promuovere politiche di inclusione sociale e di contrasto alla povertà estrema – commentano i rappresentanti del comitato – evitando che si corra il rischio di aumentare ulteriormente le fila delle persone senza dimora la cui cura e presa in carico ricade prevalentemente sugli enti locali. Fidando che l’istanza sia ritenuta suscettibile di idonea considerazione dai sindaci del comprensorio valdianese, noi del comitato siamo disponibili a facilitare la risoluzione degli eventuali dubbi, in virtù di una fattiva interlocuzione con l’Associazione studi giuridici sull’immigrazione“.
– Paola Federico –