Due ex sindaci di Tito, Sabatino Lucente e Pasquale Scavone, sono stati condannati dalla Corte dei Conti. Dovranno risarcire al Comune circa 21.500 euro a causa di irregolarità nelle procedure di un esproprio.
La vicenda riguarda un terreno occupato nel 1993 per la costruzione del parcheggio di Piazzale Assuncion. Mentre sono stati assolti l’ex assessore ai lavori pubblici, Salvatore Lambiase, e l’ex responsabile dell’ufficio tecnico, Leonardo Calbi.
Una contestazione nata nel 2014 a seguito di una sentenza del Tar che aveva evidenziato la mancanza di un decreto di autorizzazione per l’occupazione di un terreno interessato dal progetto per la realizzazione del parcheggio. Lo stesso permesso che sarebbe arrivato solo quando il parcheggio era stato già realizzato, nel corso del 1994. Lucente dovrà risarcire 20mila euro. Diversa la posizione dell’ex sindaco Pasquale Scavone, che dovrà risarcire circa 1.500 euro. Per i giudici della Corte, Scavone – in carica nel post Lucente – doveva comunque attivarsi “per porre in essere tutti i necessari atti per assicurare l’instaurazione del procedimento diretto all’esecuzione della sentenza in questione“.
La vicenda giudiziaria è nata a seguito di un ricorso fatto al Tar da alcuni eredi di uno dei proprietari dei terreni espropriati che hanno chiesto un risarcimento per il mancato godimento del terreno nel periodo di illecita occupazione.
Lambiase e Calbi sono stati, invece, scagionati dalla Corte dei Conti poichè nella delibera di approvazione del progetto, datata 1992, era stato esplicitamente onerato il solo sindaco dell’adozione del provvedimento di occupazione temporanea di urgenza.
– Claudio Buono –