Storie di speranza, racconti del ritorno alla vita dei pazienti dopo la diagnosi con l’inizio delle terapie con un solo obiettivo: far conoscere la “malattia che toglie il respiro” affinché non sia mai più orfana di diagnosi.
E’ quanto emerso al Congresso dell’Italian Pulmonary Hypertension Network a Napoli “Iphnet 2018”, un evento che vede i massimi esperti italiani e alcuni internazionali fare il punto sull’ipertensione polmonare all’indomani del Congresso Mondiale di Nizza.
I lavori, sotto la guida del responsabile scientifico Michele D’Alto, Responsabile del Centro per l’Ipertensione Polmonare della Cardiologia universitaria dell’Ospedale Monaldi di Napoli, originario di Monte San Giacomo, si sono conclusi ieri al Royal Hotel Continental.
I sintomi della malattia sono talmente aspecifici che spesso vengono scambiati per stanchezza, stress e depressione. D’altra parte la malattia è rara e ci sono medici che nel corso della loro carriera non incontrano neppure un caso così la diagnosi arriva troppo tardi.
La parola d’ordine per cambiare le cose “fare rete” per diffondere le informazioni e quindi per sensibilizzare le persone a riconoscere i sintomi, fare rete tra i Centri più specializzati e quelli più piccoli che possono essere meno abituati a trattare i pazienti. In questo senso, è correlato anche il cortometraggio “A corto di fiato” sia per accendere i riflettori sulla malattia sia per dare un messaggio di incoraggiamento a chi ha appena ricevuto la diagnosi
“In questo ultimo anno non abbiamo novità che ci fanno gridare al miracolo – dice Michele D’Alto – ma qualcosa sembra cambiare, soprattutto a livello di cultura della malattia. Registriamo un numero maggiori di pazienti che vengono indirizzati ai Centri per un sospetto di ipertensione polmonare. Molte volte si tratta di un falso allarme, altre volte no. Ma ben vengano i controlli, meglio di quando la malattia era sconosciuta”.
Novità anche nel campo scientifico: un passo in avanti nella diagnosi differenziale è stato fatto proprio dalla Scuola napoletana e ha suscitato grande interesse in occasione del 6°Congresso Mondiale sull’Ipertensione Polmonare che si è recentemente tenuto a Nizza. Lo studio sul “Fluid Challenge test” pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica CHEST e firmato da Michele D’Alto e, tra gli altri, da Emanuele Romeo e Paola Argiento, rappresenta un’importante novità nel campo della definizione diagnostica.
“Ne abbiamo parlato anche a Napoli al Congresso IPHNET 2018 – aggiunge D’Alto – è un appuntamento importante perché è stata l’occasione dove i massimi esperti italiani e internazionali hanno messo in rete le idee. Si confrontano le esperienze in questi momenti, si presentano i casi clinici, si mettono in evidenza le difficoltà e le criticità. Ma soprattutto, tutti insieme, ci rendiamo conto di quali domande attendono ancora una risposta, dove orientare i nostri sforzi per migliorare la conoscenza della malattia e quindi la vita dei pazienti. Si fa il punto sulle acquisizioni scientifiche più recenti e si aprono le nuove sfide e le nuove frontiere”.
– Claudia Monaco –
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