Invalida e con molti problemi di salute, da giorni prova a prenotarsi per il vaccino sull’apposita piattaforma telematica, dopo i vari annunci della Regione Basilicata. Ma, a distanza di una settimana dall’attivazione del sistema online, non riesce ancora a prenotarsi. E’ quanto raccontato da una donna residente a Tito, Vesna Bulatovic.
“Sono invalida – ha dichiarato Vesna – ho diverse patologie registrate anche nel mio nucleo familiare. Da quando è stata attivata la piattaforma non sono riuscita ancora a prenotare per sottopormi alla vaccinazione dato che rientro nelle categorie previste”.
Tantissimi sono stati i tentativi online ma anche quelli fatti chiamando l’apposito numero comunicato dalla Regione Basilicata. Numero inserito proprio per risolvere eventuali problematiche.
“Dopo che non sono stata riconosciuta dall’apposita piattaforma di Poste e dopo tanti tentativi ho chiamato il numero verde. Mi hanno promesso di ricontattarmi. Non mi ha richiamato nessuno. Ho chiamato le autorità sanitarie, mi hanno detto di rivolgermi al numero verde. Ma ancora niente” spiega Vesna.
Ma la donna non si è persa d’animo e con tutte le sue rimanenti forze vuole risolvere il problema: “Mi sono recata anche nelle apposite tende situate nei pressi dell’ospedale San Carlo di Potenza, luogo dove si fanno le vaccinazioni. Ho portato con me centinaia di pagine e cartelle cliniche, che attestano le mie numerose patologie. Ho chiesto di parlare con un responsabile, ma niente da fare, mi è stato riferito che non è un loro problema. Poi il governatore Bardi, qualche sera fa, ha scritto sui social dell’aggiornamento della piattaforma. Ho riprovato, ma ancora niente. Sono mortificata. Se mi succederà qualcosa di brutto, chi pagherà? A chi dovrà rivolgersi la mia famiglia?”.
Intanto la Regione Basilicata ha annunciato anche l’avvio delle prenotazioni per gli over 70 e le vaccinazioni senza prenotazioni per le fasce d’età dai 60 ai 79 anni. E’ disperata Vesna, che non sa più a chi rivolgersi, visto che ha una priorità molto più alta del resto della popolazione rientrando tra le categorie ultrafragili.
Si spera in una risoluzione del problema da parte delle autorità sanitarie.
– Claudio Buono –