E’ inquietante l’episodio di violenza raccontato su Fb da Giulia Ventura, giovane di Potenza che ha reso pubblica la drammatica aggressione di cui è rimasta vittima nel capoluogo lucano mercoledì sera e che ha tutte le caratteristiche dell’omofobia e dell’odio senza ragione. Il racconto di Giulia emerge sui social a poche ore da una notizia simile che ha fatto il giro del mondo: Charlie Graham, 20enne inglese, dopo cinque attacchi omofobi ha pubblicato su Fb le foto del suo volto insanguinato.
“Ero indecisa sul rendere pubblico o meno ciò che mi è accaduto, ma ho deciso di farlo perché non si ripeta mai più una cosa simile – scrive Giulia -. Era mercoledì sera, cammino a piedi, in questa meravigliosa città di Potenza, con le mie cuffiette blu nelle orecchie, sento qualcuno blaterare verso di me, non capendo cosa stesse accadendo, mi tolgo le cuffiette e vedo due ragazzini che, attraversando la strada si mettono di fronte a me, intralciandomi il passaggio. Chiedo loro che problemi avessero e dopo due spintoni che mi hanno atterrata, ancora cosciente sento una frase:’Le persone come te devono morire, vuoi fare il maschio? E mo ti faccio vede come abbuscano i maschi‘. Non ho il tempo di rispondere che il primo pugno mi rompe il labbro, il secondo il naso, il terzo l’occhio. Mi alzo e cerco di difendermi con una testata che credo abbia rotto il naso al mio ammiratore, ma poi cado. Sento due calci, uno sulla costola e uno sulla spalla. Svengo. Mi riprendo dopo qualche minuto in una pozza di sangue, metto la sciarpa in bocca, per via del troppo sangue che perdevo e vado a casa. Per non spaventare mia madre decido di andare in garage per sciacquarmi il viso, tumefatto. Alla mia vista davanti allo specchio, svengo nuovamente. Prendo le forze in mano e torno a casa, mi infilo nel letto con forti dolori ovunque“.
Solo il giorno seguente, con il naso ancora sanguinante, la giovane potentina decide di andare in ospedale, da cui parte d’ufficio la denuncia. “Dopo tutto questo– prosegue -, ditemi, il mio orientamento sessuale è affare di politica? Sono forse una sovversiva che merita di essere ridotta così da due piccoli teppisti di probabile inclinazione fascista? Credevo di aver superato quella fase, quando già nel 2009 venivo aggredita in villa, ma mi sbagliavo. Passa il tempo, ma non passano le schifezze dovute ad un’ignorante ineducazione. Sarà colpa dei ragazzini, si, ma anche i genitori dovrebbero pensare ad andare a cogliere broccoli e non a fare figli, se questi sono i risultati. Ció che avete fatto a me non deve mai più essere fatto ad essere umano“.
– Chiara Di Miele –