Si era recata in ospedale per un esame diagnostico di routine volto a controllare i calcoli delle vie biliari, ma le venne perforato il duodeno. Così una signora, che si era recata a Battipaglia per eseguire la visita, ha ottenuto un maxi risarcimento dall’Asl di Salerno per responsabilità medica.
Contattato da Ondanews, l’avvocato della donna lesa, Vincenzo Rispoli, ha spiegato che la vicenda risale tra la fine del 2015 e l’inizio del 2016, quando la donna si era recata in ospedale per essere sottoposta all’esame della colangio-pancreatografia endoscopica retrograda, e che dopo un lungo processo giustizia è stata fatta.
Tornata a casa, dopo l’esame, la signora ha iniziato a sentirsi male, tanto da dover ricorrere ad un nuovo ricovero, durante il quale le venne verificata la perforazione del duodeno, causata proprio dall’esame diagnostico effettuato in precedenza. La donna è stata quindi sottoposta ad un intervento chirurgico per ricostruire la parte danneggiata dell’intestino.
Il malessere della vittima, però, non è stato superato con l’intervento ed un trasferimento urgente presso l’ospedale di Napoli ha portato alla luce che nell’addome della donna, sempre a causa dell’esame diagnostico, era stato riversato il liquido mdc intraluminale, ovvero il “mezzo di contrasto”. Il liquido è altamente tossico e cancerogeno se non somministrato correttamente e le conseguenze che la donna ha riportato sono state gravi.
L’intervento eseguito a Napoli è stato di fatale importanza per la signora, la quale ha rischiato seriamente la vita. E’ stata dimessa, successivamente, ma i danni arrecati sono ancora evidenti, infatti ne sono scaturiti, tra gli altri, problemi alimentari.
Durante il processo, il Tribunale di Salerno ha nominato due periti, i quali hanno accertato che l’esame endoscopico ha prodotto evidenti danni al duodeno con conseguente riversamento di bile e liquidi nell’addome, cause che ravvisano tutte elementi di censura nei confronti del medico operante.
“Le cartelle cliniche dell’ospedale sono state chiare fin da subito ed era evidente che vi fosse un errore – ha affermato il legale della donna -. I periti nominati dal Tribunale hanno poi confermato il tutto. Per la donna è stata fatta giustizia, ma i danni arrecati restano. L’Asl di Salerno è stata condannata al risarcimento, ora spetterà all’azienda farsi valere sul medico”.